‘Devo la vita a macchinista e capotreno di Trenitalia’, il racconto di un salentino sul Frecciarossa Milano-Lecce

Mario, salentino di 64 anni, ha avvertito un forte dolore al petto sul Frecciarossa Milano – Lecce di venerdì scorso. Immediate le procedure per salvarlo. Adesso è all’Ospedale di Reggio Emilia per un’angioplastica.

‘Se non fosse stato per la prontezza, la professionalità e l’umanità di capotreno e macchinista del Frecciarossa che venerdì scorso collegava Milano a Lecce con partenza alle 14.25, non sarei oggi qui, in compagnia della mia famiglia a raccontare l’accaduto. Voglio dire un grazie enorme a queste persone fantastiche a cui devo tutto, a queste persone che mi hanno salvato la vita!’.

E’ un racconto accorato e commosso quello che Mario, salentino di 64anni, nato a Campi Salentina ma residente nel Sud Salento, consegna in questa domenica a Leccenews24.it. Chiama dall’ospedale di Reggio Emilia dove è ricoveraro per un’ angioplastica.

Venerdì, dopo essere partito da Milano per raggiungere il capoluogo salentino, a pochi chilometri da Reggio Emilia, ha avvertito un forte dolore al petto con delle chiare scompensazioni cardiache. Insieme ai vicini di posto ha subito allertato il capotreno che si è messo immediatamente in contatto con il macchinista per far fermare il treno ad alta velocità nei pressi dell’ospedale più vicino. Nel frattempo il capotreno ha chiesto ai passeggeri delle altre carrozze se ci fosse un medico in grado di prestare i primi soccorsi e il caso ha voluto che ce ne fosse uno che subito si è messo al servizio di Mario.

Allertati i mezzi di soccorso della zona, tutto poi è venuto da sè. Il Frecciarossa si è fermato appena ha avuto l’ok, i sanitari sono saliti sul treno, hanno preso Mario sotto le proprie cure e lo hanno portato all’ospedale di Reggio Emilia, dove adesso è in cura.

‘Se il personale di trenitalia non fosse stato così solerte e professionale non so cosa sarebbe successo. Vi chiedo di farlo sapere a tutti perchè le buone azioni devono avere una vasta eco. Il mio ringraziamento va anche a tutti gli altri passeggeri e tra loro, in particolare, al medico che mi ha preso subito in cura prestandomi i primi soccorsi.



In questo articolo: