Boom di ascolti per il Festival, Amadeus sei tu che hai vinto Sanremo?

Si è conclusa l’edizione numero 70 del Festival di Sanremo. Una kermesse che ha saputo tenere incollati milioni di spettatori.

Diodato vince l’edizione numero 70 del Festival di Sanremo confermando, una tantum, le voci che lo avevano dato come super favorito. Niente sorprese, quindi, rispetto alle passate edizioni, quando sono state rimescolate le carte in tavola, sollevando non poche polemiche. Quella del cantante di Taranto, invece, è una vittoria meritata che ha accontentato un po’ tutti perché la sua «Rumore» è un brano bello e magistralmente interpretato. Cosa non da poco, è una canzone in perfetto stile sanremese.

Peccato che l’effetto sorpresa sia stato rovinato dallo spoiler di Sky che ha annunciato il risultato con largo anticipo. Una mancanza di rispetto in primis verso Amadeus che aveva ‘stravolto’ la scaletta, concentrando gli ospiti a tarda notte per accontentare i malumori dei giornalisti. Gli ospiti della sala stampa avevano chiesto di conoscere la classifica subito dopo la chiusura del televoto (anche per permettere ai cartacei di andare in stampa in un orario decente).

Nonostante questo piccolo ‘incidente’ di percorso, il gran finale non ha deluso le aspettative confermando il successo che il conduttore dei Soliti Ignoti ha incassato, puntata dopo puntata. A dispetto di chi aveva scommesso in una debacle, sarà una edizione indimenticabile, anche se non ha avuto una canzone che resterà nella storia. I numeri parlano chiaro. E sono quelli che contano. E lo sa bene Amadeus che, ieri, ha mantenuto la sua promessa e ha indossato la ormai celebre parrucca bionda di Maria De Filippi.

In fondo, ha avuto il merito di quello di aver confezionato un Festival per tutti, nazionalpopolare come dovrebbe essere. Una kermesse straordinaria nella sua ordinarietà, in grado di tenere incollati allo schermo generazioni diverse che si sono incontrate e scontrate a seconda di chi saliva sul palco. Uno spettacolo a cui non è mancato nulla: dai momenti toccanti al trash, dalle emozioni alle lacrime in una scaletta forse troppo lunga e infinta, ma mai banale.

È stato così anche ieri sera, un mix di emozioni. Dal bellissimo monologo di Tiziano Ferro sulle quaranta candeline che spegnerà il 21 febbraio, all’esibizione di Ivan Cottini e Bianca Berardi che hanno ballato per sensibilizzare le persone sulla sclerosi multipla.

Poi le risate con zia Mara Venier quando è scesa (scalza) dalle scale o con il bacio a fior di labbra con il cantante dei Pinguini Tattici Nucleari che si sono piazzati terzi, ma sono la vera sorpresa (canora) di questo Festival. A proposito di baci, Achille Lauro – sceso vestito da Elisabetta I, la regina vergine – si è lasciato andare ad un’effusione con il suo chitarrista Boss Doms, chiudendo in ‘bellezza’ il suo personale show ‘costruito’ intorno alle note di Me ne frego.

Può piacere o fare schifo, ma al rapper va riconosciuto il fatto di aver portato sul palco dell’Ariston l’arte nelle sue tante sfaccettature. E la storia. Dopo le sue performance, le ‘ricerche’ su Google dei suoi personaggi sono schizzate e i quotidiani si sono ‘affrettati’ a spiegare questa o quella scelta. Ora tutti conoscono chi è la Divina Marchesa Luisa Casati Stampa, opera d’arte vivente che fece perdere la testa a Gabriele d’Annunzio o l’ultima monarca della dinastia Tudor. Un genio, nella misura in cui può essere definito tale.

Il resto è cosa nota: i siparietti e le gag di Fiorello, gli ospiti e la presenza preziosa delle donne, belle donne (lo possiamo dire?) come Francesca Sofia Novello, Diletta Leotta e Sabrina Salerno che quando canta Boys Boys Boys ci fa catapunta in un secondo al 1987.

Che bello Sanremo! Mancherà.