Sarah Scazzi. In tv le lettere ‘senza risposta’ di Michele Misseri

Nel corso del programma di canale 5 ‘Domenica Live’ sono stati proposti alcuni stralci delle 49 lettere, appena acquisite agli atti del processo, che Michele Misseri ha scritto a Cosima e Sabrina, per chiedere perdono. Concetta Serrano: ‘sono parole suggerite’.

Domani, in aula riprende l'interrogatorio interrotto martedì scorso.

Lui Michele Misseri, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Lui, che aveva sempre detto di voler raccontare la verità, ai giornali ma non in aula. Stessa decisione per lei, mamma Cosima che ha preferito non sottoporsi all'esame di accusa e difesa, che ha scelto di fare scena muta, che non si è smentita rimanendo ermetica, come è sempre apparsa. L’unica a sottoporsi al fuoco delle domande è Sabrina,  parla per difendersi dalle accuse, lei…principale imputata. «Non c'entro nulla, non ho fatto nulla», scoppia in lacrime durante le 6 ore d'interrogatorio. «Il movente della gelosia non c'entra niente. Mi sono fatta due anni di carcere da innocente. Voi confondete il movente della gelosia con la protezione: Sarah dimostrava meno anni di quelli che aveva, per me era come una sorella minore».

Riprenderà domani mattina nell’aula Alessandrini della Corte d’assise del tribunale di Taranto, l’interrogatorio alla cugina di Sarah, esattamente da dove era stato sospeso martedì scorso.
Saranno sempre i pubblici ministeri, Mariano Buccoliero e Pietro Argentino, a fare le domande prima di passare la parola alle difese e alle parti civili del processo che vede alla sbarra la cugina e la zia di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa il 26 agosto del 2010. C’è chi ha deciso di parlare, chi invece non lo ha mai fatto, eppure la verità è tutta lì, chiusa nelle mura della villetta in via Deledda, nascosta tra le parole taciute, le mezze verità raccontate, nei tabulati telefonici, nelle intercettazioni. In quella casa Sarah è entrata, convita di andare al mare in un assolato pomeriggio di agosto.

Ma può davvero l’amore per Ivano, o mera attrazione fisica come ha prontamente sminuito lei, trasformarsi in un movente?  Nelle mani dei pubblici ministeri ci sono numerose testimonianze, migliaia di sms che proverebbero un attaccamento quasi morboso nei confronti del ventisettenne. Tra questi indizi, gli ultimi messaggi che Sabrina ha inviato dal suo telefonino la sera del 15 ottobre del 2010 quando fu arrestata. Aveva da poco terminato il difficile interrogatorio da indagata in cui gli inquirenti le avevano contestato la terribile accusa di omicidio con il concorso del padre che l’accusava. Dalle 19.16 alle 21.19 quando nella caserma dei carabinieri di Manduria le viene sequestrato il cellulare, Sabrina inviò tre messaggi alla sorella Valentina. Nel primo scrive: «Papà dice che l’ho aiutato ad uccidere, mi vuole incastrare». Negli altri due sms il suo pensiero è per Ivano. «Voglio vedere Ivano» scrive alle 20.51. Alle 21.19 ne scrive un altro sempre alla sorella ma dedicato al suo amico: «Voglio vedere anche Ivano», insiste Sabrina che da allora perderà ogni contatto con l’amico.

Come se non bastasse sono le numerosi contraddizioni a rendere poco credibile la ricostruzione di quella giornata. Come in un’interista rilasciata pochi giorni dopo l’arresto del padre Michele Misseri avvenuto il 6 ottobre del 2010, in cui Sabrina nel ricordare i drammatici momenti di quel pomeriggio d’agosto, dice tra le lacrime di aver visto il padre andare su e giù dal garage proprio nel momento in cui lei faceva tentativi di chiamata sul cellulare della cuginetta. Versione questa che non collima con il racconto di zio Michele («Mentre la uccidevo squillava il telefono che cadeva perdendo la batteria») e con i tabulati dei telefoni. È  stato su questo punto che è scoppiata in lacrime suscitando la reazione dei suoi difensori e ottenendo una pausa di un quarto d’ora. Da lì probabilmente riprenderà domani il pubblico ministero.

Intanto a Domenica Live, sono stati proposti alcuni stralci delle 49 lettere che Michele Misseri ha scritto alle sue donne, per chiedere perdono e per ribadire la sua colpevolezza, senza mai ricevere risposta. Dura la replica della mamma di Sarah, "sono parole suggerite". "Non sono autentiche e poi esistono una serie di riscontri che incolpano Sabrina e Cosima" ha spiegato Concetta Serrano, ospite di Barbara d’Urso, dopo aver ascoltato le parole del cognato. Alla conduttrice che le chiede a chi si riferisca Concetta risponde: "Non so che frequenta lui, sicuramente non le scrive e non le pensa lui".

 “Perché non parla con noi? Noi ci siamo sempre in udienza come c’è lui, scrive tanto ma non parla mai. Lo sa che racconta frottole e forse lo fa perché lui non è più utile a nessuno, né alla sua famiglia, né alla mia- Ha avuto un momento di coscienza quando ha accusato la figlia ma poi si è rinchiuso dentro se stesso”.

Spesso nelle sue lettere Misseri fa riferimento a Sarah e alla sua famiglia. Come in queste pagine, scritte a Sabrina il 19 dicembre 2011:

"Gli inquirenti hanno sbagliato tutto però per non fare brutta figura non vogliono ammettere di avere sbagliato e vogliono andare avanti col sogno del fioraio…solo il mio sogno non si avvererà mai…perché l’altra notte ho sognato l’angelo biondo – io lo chiamo così perché Concetta non vuole che la nomino col suo nome, Sarah, …l’ho sognata , c’era tanta nebbia e mi diceva: zio, la verità secondo me non arriverà mai".

Così scrive il 2 febbraio scorso, dopo la deposizione del fratello e della mamma di Sarah:
"All’udienza sono rimasto male per quello che ha dichiarato Claudio, io volevo gridare ma non potevo intervenire…e anche quello che ha dichiarato Concetta non è niente vero…per questo io non chiedo perdono perché Concetta non vuole credere che io ho distrutto tante famiglie e io chiederò perdono quando Concetta mi crederà… e solo allora l’angelo biondo riposerà in pace".

Queste le sue riflessioni del 6 maggio:
"E’ molto triste la vecchiaia, dovevo stare bene e invece ho combinato un grande crimine che non potrò mai dimenticare… per l’angelo biondo e anche per te e la mamma perché solo io posso sapere che siete innocenti".

Poi, ancora, un riferimento a Concetta, (2 giugno 2012) :
"Ho bisogno di parlare con mamma Concetta solo che devo riflettere quando lo farò".

Il primo luglio scrive alla moglie:
"Cara Mimina, i rimorsi sono quelli che mi stanno facendo soffrire …io chiedo perdono sia a te, sia a Sabrina e anche a mamma Concetta, anche se non mi vuole credere…io lo faccio per l’angelo biondo, per farla riposare in pace. Chiedo perdono a tutti i parenti dell’angelo biondo. Perdonatemi, nella vita tutti possono sbagliare, certo io ho fatto uno sbaglio molto brutto".

E quindici giorni dopo scrive:
"Sento ancora la voce dell’angelo biondo che quando veniva alla metà dello scivolo del garage …io rimpiango il passato perché non riesco a capire perché ho fatto tutto questo".

Poi, ancora, si rivolge a Sabrina (5/8/2012):
"Per la gente di tutto il mondo sei un’assassina, è assurdo perchè tu quell’angelo biondo non avresti toccato nemmeno un capello".

Dopo aver deciso di non rispondere alle domande dei pm fa recapitare un’ultima lettera alla figlia (11/11/2012):
"Avevo deciso di non scriverti più perché ti ho colpito ancora per non aver parlato al mio interrogatorio…mi devi perdonare ma non ero pronto quel giorno".
(fonte: Tgcom)



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