
Il maltempo di queste ore non ha aiutato i migranti stipati su una barca a vela a raggiungere le coste del Salento. Il vento forte e il mare agitato hanno spinto l’imbarcazione di sette metri contro gli scogli di San Gregorio, marina di Patù. In un punto che ha permesso ai ventotto stranieri di due nazionalità diverse – provengono, stando alle prime informazioni, dall’Iran e dall’Iraq – di sbarcare sulla terraferma. Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 3.00, quando sono stati trovati dai Carabinieri della compagnia di Tricase mentre vagavano sulla litoranea che collega Torre Vado a San Gregorio, diretti chissà dove.
Soccorsi dai volontari del Comitato di Lecce della Croce Rossa Italiana, stanno tutti più o meno bene a parte la fatica e i segni del lungo viaggio affrontato. Per tre di loro, feriti in modo non grave, è stato necessario il ricovero in Ospedale a causa dell’ipotermia e dei traumi riportati durante la traversata.
Come accade sempre in questi casi, i migranti dopo le prime formalità relative allo sbarco sono stati accompagnati al centro di prima accoglienza “Don Tonino Bello” di Otranto, dove scatteranno le procedure di identificazione – gli uomini del pool interforze proveranno a ricostruire il viaggio della speranza – e il protocollo dettato dall’emergenza sanitaria in corso – gli stranieri saranno tutti sottoposti al tampone per accertare l’eventuale presenza di positivi al Covid-19.
Degli scafisti, almeno per il momento, non c’è traccia.