Presunto scambio di favori per l’annullamento delle multe. In cinque dinanzi al gip per l’interrogatorio

Gli indagati rispondono a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, corruzione, accesso abusivo alle banche dati, falso e soppressione di atti pubblici.

Al via gli interrogatori di garanzia nell’ambito dell’inchiesta su un presunto scambio di favori per ottenere l’annullamento delle multe. Nella mattinata di oggi, davanti al gip Silvia Saracino, sono comparse le due vigilesse per le quali è stata disposta la misura interdittiva della sospensione dal servizio per 12 mesi. Si tratta di Luisa Fracasso, 49 anni e Loredana Valletta, 57enne, entrambe di Lecce. Le due indagate, assistite rispettivamente dagli avvocati Giuseppe Corleto ed Amilcare Tana, si sono avvalse della facoltà di non rispondere. La scelta è dettata anche dal fatto che i difensori non hanno avuto il tempo necessario (la misura è stata eseguita appena due giorni fa) per studiare le carte della corposa inchiesta.

Sempre in mattinata, si è svolto l’interrogatorio di garanzia della 51enne Francesca Vallone, dipendente della Lupiae Servizi. L’indagata, assistita dall’avvocato Roberto Rella, ha risposto alle domande del gip ed ha fornito la propria versione dei fatti, negando gli addebiti e spiegando il meccanismo di autorizzazione dei pass.

Anche Carlo Corvino, 48 anni di Lecce, dipendente della Polizia Locale, assistito dall’avvocato Antonio Bolognese, ha risposto alle domande, chiarendo la propria posizione.

Piervitale Frassanito, 61 anni di Diso, maresciallo della Polizia provinciale di Lecce, attraverso il proprio legale, l’avvocato Luigi Corvaglia, ha depositato una memoria difensiva.

Anche nei confronti di Vallone, Corvino e Frassanito, i pm hanno chiesto la misura interdittiva di 12 mesi, ma sull’istanza dovrà pronunciarsi nei prossimi giorni il gip a seguito di interrogatorio.

Ricordiamo che nella mattinata di mercoledì, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Lecce, hanno eseguito un provvedimento di interdizione dai pubblici uffici, nei confronti di due vigilesse.

L’indagine ha avuto ad oggetto una serie di condotte, principalmente, a carico di tre dipendenti della Polizia Locale del capoluogo (di cui due destinatari della misura), di un dipendente di una società municipalizzata di Lecce e di uno della Polizia Provinciale che, secondo la ricostruzione investigativa del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di “Piazzetta dei Peruzzi”, comandato dal Tenente Colonnello Giulio Leo, avrebbero commesso una serie di episodi finalizzati ad annullare e/o archiviare verbali per violazioni al Codice della Strada (oltre 500 i casi analizzati) elevati a a molte persone, legati da rapporti di amicizia e/o di interesse.

L’inchiesta, coordinata dai pm Massimiliano Carducci e Alessandro Prontera, ha preso il via nel 2019.

Sono 46 in tutto gli indagati, tra cui anche l’attuale consigliere comunale di minoranza Antonio Finamore, di 63 anni, capogruppo di Andare Oltre-PrimaLecce. All’epoca dei fatti, era consigliere comunale di maggioranza, nella prima giunta di Carlo Salvemini. Indagato, sempre a piede libero, anche Luca Pasqualini, 48 anni di Lecce, ex assessore comunale alla Mobilità della giunta guidata da Paolo Perrone.

Gli indagati rispondono a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, corruzione, accesso abusivo alle banche dati, falso e soppressione di atti pubblici.

In base all’ipotesi accusatoria, Pasqualini sarebbe il promotore e l’organizzatore del gruppo criminale, di cui Finamore è ritenuto l’organizzatore insieme alla convivente Luisa Fracasso e alla Valletta. Invece, Corvino è ritenuto partecipe dell’associazione insieme a Frassanito.

Tra gli altri indagati compaiono i soggetti che avrebbero ottenuto in maniera fraudolenta l’annullamento dei verbali.

Le indagini, svolte nei confronti di 46 persone, anche tramite l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, sembrerebbero aver fatto emergere, nelle condotte corruttive, non solo l’ottenimento di utilità di vario genere (ticket per pubblici spettacoli, biglietti per le giostre, addobbi per matrimoni e servizi di trasloco), ma anche il rafforzamento del consenso elettorale in capo ad alcuni politici locali.

Le condotte contestate hanno interessato, nel tempo, anche personale appartenente ad altre Pubbliche Amministrazioni (non attinte però da alcuna misura cautelare), consentendo agli indagati di ampliare le conoscenze e le relazioni in maniera trasversale, garantendo, in un meccanismo di reciproca disponibilità allo scambio di favori, l’annullamento di atti amministrativi.