Scambio di favori per ottenere l’annullamento delle multe? Vigilessa si costituisce parte civile

Tra le “persone offese” compariva anche il Comune di Lecce che ha scelto di non costituirsi parte civile.

Al via l’udienza preliminare, con 30 imputati, dopo la maxi inchiesta sul presunto scambio di favori per ottenere l’annullamento di circa 500 multe e gli accessi nelle zone a traffico limitato a Lecce, con il coinvolgimento di vigili urbani. Si parla di biglietti per spettacoli teatrali e giostre, addobbi per matrimoni e servizi di trasloco, anche per rafforzare il consenso elettorale di alcuni politici locali.

In mattinata, davanti al gup Anna Paola Capano, nell’aula bunker di Borgo San Nicola, una vigilessa si è costituita parte civile. Parliamo di Luigianna Vizzi che nelle vesti di responsabile, di allora, dell’Ufficio verbali denunciò le presunte condotte illecite al comandante Donato Zacheo. Quest’ultimo, come il Comune di Lecce (assieme alla Vizzi, comparivano nella richiesta di rinvio a giudizio come “persone offese”) hanno scelto di non costituirsi parte civile.

La maggior parte degli imputati ha inoltre deciso di non chiedere riti alternativi.

Altri imputati, con una posizione marginale nell’inchiesta, hanno invece chiesto di patteggiare la pena per chiudere i propri conti con la giustizia.

Intanto, in giornata, hanno preso la parola i pm Alessandro Prontera e Massimiliano Carducci, i quali hanno chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati che non hanno fatto richiesta di riti alternativi.

Nell’udienza del 17 maggio, il giudice si pronuncerà sulle richieste di rinvio a giudizio e su quelle di patteggiamento.

Tra gli imputati compaiono Antonio Finamore, ex consigliere comunale e Luca Pasqualini, ex assessore comunale alla Mobilità. E poi, Carlo Corvino, di Lecce, all’epoca dei fatti, rispettivamente, dipendente della Polizia locale e Piervitale Frassanito, di Diso, maresciallo della Polizia provinciale di Lecce. E ancora, le vigilesse Loredana Valletta, e Luisa Fracasso, entrambe leccesi.

Non solo, anche Francesco D’Elia, di Veglie, nelle vesti di funzionario dell’Agenzia delle Entrate.

Rispondono a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, corruzione, accesso abusivo alle banche dati, falso e soppressione di atti pubblici.

In base all’ipotesi accusatoria, Pasqualini era il promotore e l’organizzatore del gruppo, mentre Finamore rivestiva il ruolo di organizzatore, insieme alla convivente Luisa Fracasso ed alla Valletta. Invece, Corvino era considerato “partecipe dell’associazione” insieme a Frassanito. Tra gli imputati compaiono anche i soggetti che avrebbero ottenuto in maniera illecita l’annullamento dei verbali.

Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Massimiliano Petrachi, Giuseppe Corleto, Amilcare Tana, Roberto Rella, Luigi Corvaglia, Ivana Quarta, Stefano De Francesco, Roberto Pascariello, Ladislao Massari, Mario Coppola. I legali terranno la loro arringa difensiva nell’udienza del 7 maggio prossimo.

Le indagini sono culminate nel blitz del 14 febbraio del 2024, nel corso del quale sono state eseguite una serie di misure interdittive dalla Guardia di Finanza di Lecce.