
Si conclude con l’assoluzione di Don Mauro Carlino (ex segretario del cardinale Angelo Becciu), il processo sullo scandalo finanziario in Vaticano. Il Tribunale Vaticano (presidente Giuseppe Pignatone) ha assolto con formula piena il 47enne, originario di Lecce. Monsignor Mauro Carlino rispondeva dei reati di estorsione ed abuso d’ufficio, per presunti fatti avvenuti tra dicembre del 2018 e ottobre del 2019. I giudici hanno accolto la richiesta di assoluzione della difesa.
In una scorsa udienza, il promotore di giustizia Alessandro Diddi, al termine della requisitoria, aveva invocato la pena di 5 anni e 4 mesi di reclusione per Carlino. Non solo, poiché era stata chiesta anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e 8.000 euro di multa e la confisca di 15 milioni di euro.
A margine della sentenza di assoluzione, l’avvocato Salvino Mondello, difensore di Carlino, ha dichiarato: “Abbiamo sempre avuto fiducia nella giornata giustizia ed il tribunale ha riconosciuto le nostre ragioni. La difesa ha ritenuto fin dall’inizio che nei confronti di monsignor Carlino non si dovesse celebrare il processo, ma il dibattimento ha comunque sancito la sua totale estraneità a qualunque forma d’illiceità”.
Si è trattata dell’unica assoluzione da ogni accusa, stabilita dal Tribunale vaticano al termine del processo. I giudici hanno infatti emesso ben 9 condanne, tra cui quelle a 5 anni e 4 mesi di reclusione nei confronti del cardinale Angelo Becciu ed a 6 anni per il broker Gianlugi Torzi.
Sul banco degli imputati, oltre a Don Mauro Carlino, nominato nei mesi scorsi parroco di Santa Croce, comparivano altre 9 persone.
L’inchiesta
Lo scandalo vaticano è iniziato dall’acquisto gonfiato di un immobile a Sloane Avenue a Londra. Secondo gli inquirenti: “è stata realizzata dai gestori del fondo per le elemosine una consistente rivalutazione contabile dell’edificio”.
Carlino era accusato di estorsione in concorso, con altri imputati tra cui il broker Gianlugi Torzi. Quest’ultimo “incutendo timore di gravi danni agli averi della Segreteria di Stato”, avrebbe costretto a seguito di una lunga trattativa con vari emissari della stessa Segreteria (tra cui Carlino) a richiedere di farsi mettere a disposizione gli importi di 10 milioni di euro e di 5 milioni di euro giustificati con due fatture di operazioni finanziarie inesistenti.
Non solo, Carlino, secondo l’accusa, risponde di abuso di ufficio. Sempre in concorso, avrebbe abusato dei suoi poteri “per far ottenere un indebito vantaggio a Gianluigi Torzi, dopo aver avuto notizia dell’esistenza di un’operazione che per natura, complessità, rilevanza dell’importo e tipologia dei soggetti coinvolti, doveva considerarsi sospetta”. Non solo, poiché gli imputati “omettevano di denunciare il tentativo, prima e la consumazione, poi, dell’estorsione commessa da Torzi”.
Come detto, invece, per Monsignor Carlino è arrivata l’assoluzione con formula piena. In una precedente udienza, nel corso dell’interrogatorio in aula, don Mauro Carlino si è difeso dalle accuse.
Le dichiarazioni di Mons. Seccia
“Sono felice per la sentenza che ha restituito al nostro don Mauro la dignità umana e la credibilità sacerdotale messe in dubbio da ipotesi di reato rivelatesi poi infondate . Sono stati anni di sofferenza anzitutto per lui…Ma sono stati anni di sofferenza anche per me che sono il suo vescovo e che non ho mai vacillato davanti alle accuse che gli venivano mosse. Tant’è vero che, nonostante immaginassi che più di qualcuno avrebbe storto il naso, dopo il suo rientro in diocesi non ho esitato a nominarlo mio segretario personale e poi, successivamente, anche parroco della Basilica di Santa Croce. Sono stati anni difficili per la Chiesa di Lecce che con lui ha pregato e che accanto a lui ha affrontato il tunnel del processo: sono stati molti coloro che hanno creduto nella sua innocenza e gli sono stati vicini con affetto e amicizia”. Sono queste le prime parole di Mons. Michele Seccia, arcivescovo di Lecce dopo la notizia dell’assoluzione di Don Mauro Carlino.
“In quest’ora di liberazione in cui ha vinto la verità, ringrazio il Signore e, insieme con i confratelli presbiteri della nostra Chiesa di Lecce, prego per don Mauro affinché presto ritrovi la meritata serenità interiore”, ha concluso