Sciopero degli avvocati. Rinviato il processo d’Appello a Giovanni Vantaggiato

èˆ stata rinviata al 5 maggio prossimo, a causa dell?astensione a oltranza degli avvocati del foro di Lecce, la prima udienza del processo d?appello a carico di Giovanni Vantaggiato, condannato in primo grado all?ergastolo per l?attentato davanti alla scuola Morvillo-Falcone

La prima udienza del processo di appello a carico di Giovanni Vantaggiato, l’imprenditore settantenne di Copertino condannato all’ergastolo in primo grado per l’attentato davanti alla scuola «Morvillo Falcone» di Brindisi,  del 19 maggio del 2012, in cui perse la vita la 16enne Melissa Bassi ed altre nove persone rimasero ferite, alcune in modo grave, tra studenti e passati, è stato rinviato al prossimo 5 maggio. Il suo legale, Franco Orlando ha dichiarato di volersi astenere dall'udienza in ossequio alla decisione presa, diverse settimane fa, dal Consiglio dell'ordine degli avvocati di Lecce, in sciopero fino al 20 marzo. La Corte d'Assise d'Appello di Lecce ha quindi accolto l'istanza ed ha stabilito il rinvio.

Ma nell’aula bunker del carcere di Borgo San Nicola di Lecce  erano presenti anche i genitori di Melissa. «Vogliamo giustizia per lei, ci aspettiamo che la condanna all'ergastolo per quell'uomo venga confermata» hanno dichiarato Massimo e Rita, accompagnati dal loro avvocato, Fernando Orsini.  «Se Melissa fosse morta di malattia, sarei andato via con lei – ha aggiunto il padre della 16enne – ma siamo qui per lottare ancora per nostra figlia». Ha voluto essere presente anche una delle cinque studentesse ferite in modo grave.

Vantaggiato, reo confesso dei fatti accaduti il 19 maggio 2012 quando fece esplodere con un telecomando a distanza tre bombole di gas dinanzi all'istituto professionale poco prima del suono della campanella, è stato condannato all'ergastolo, con isolamento diurno per diciotto mesi. L'accusa più pesante nei suoi confronti è quella di strage aggravata dalla finalità terroristica. Nell’appello, il suo avvocato ha chiesto che venga ammessa la richiesta di perizia psichiatrica che non era stata concessa in primo grado. Per la difesa, inoltre, la sentenza va "riformata per l'insussistenza dell'aggravante della finalità terroristica" contestata insieme al reato di strage.