“L’hanno buttata nella spazzatura”, un’intercettazione riapre il caso della scomparsa di Sonia Marra

«L’hanno annientata perché c’erano di mezzo i preti». Le parole pronunciate da un seminarista e un parroco, ascoltate dai carabinieri, aprono a nuovi e terribili scenari sulla scomparsa di Sonia Marra

Da quando non hanno più notizie della figlia e la giustizia non è riuscita a dare delle risposte su cosa sia accaduto quel 16 novembre del 2006, i familiari di Sonia Marra, la studentessa di Specchia scomparsa nel nulla, hanno chiesto a gran voce di avere un corpo e una tomba su cui piangere. Dopo quindici anni, il caso si è chiuso l’assoluzione definitiva dell’unico imputato – Umberto Bindella, assolto per non aver commesso il fatto – e una verità, almeno scritta nelle pagine della sentenza: la ragazza è stata uccisa da una ‘mente raffinata’ e fatta sparire. Così raffinata da non lasciare tracce o da non lasciarne abbastanza per poter far luce sul mistero, ma non è stato il forestale a ucciderla, nonostante le bugie dette per anni per nascondere la loro relazione.

L’intercettazione aggiaggiante e un giallo ancora irrisolto

Sonia, che aveva lasciato il Salento per studiare all’Università di Perugia, viveva a San Galigano, in un appartamento dal quale è misteriosamente scomparsa, lasciando un pentolino sul fuoco acceso. Da quel momento sulla studentessa è calato il silenzio, rotto da un’intercettazione che potrebbe aiutare risolvere un caso mai chiuso o quantomeno servire alla famiglia per chiedere la riapertura delle indagini. Durante un’operazione antidroga i carabinieri ascoltano le parole di un parroco e un seminarista e quello che sentono è terribile. Dalla conversazione emergono particolari inquietanti.

«A quella ragazza sai che hanno fatto? A quella l’hanno tritata… Quella non la ritroveranno mai. L’hanno buttata nell’immondizia».

«L’hanno annientata perché c’erano di mezzo i preti»

«Era tutto un giro… droga, soldi, sesso e altre questioni… – commenta il seminarista nella telefonata – sai che alla fine ci rimettono sempre i più deboli. Poi quando la cosa si è ingigantita… i più furbi… Lei era in mezzo con un altro di Marsciano che era un laico. Poi è successo che in qualche modo la cosa cominciava a scottare perché lei ha visto e ha sentito. Per questo l’hanno annientata. Perché ci sarebbero andati di mezzo i preti».

«Chi c’era a capo di tutto questo?», chiede il parroco. «I capi? Uno è quello che adesso è anche indagato, va bene? E altri ci sono, ma non te lo posso dire. Tu immagina ’sta mamma che non trova più la su’ figlia e immagina la Chiesa. Il corpo non lo troverà mai nessuno perché quella donna non esiste più».

L’annuncio della richiesta di riapertura delle indagini è arrivata nel corso della presentazione del libro “L’uomo nero. La scomparsa di Sonia Marra” di Alvaro Fiorucci, presentato a Perugia qualche giorno fa. L’incipit contiene proprio questa telefonata inquietante. Tra il pubblico c’era anche Anna, sorella di Sonia, che da anni si batte per dare almeno una verità ai suoi anziani genitori.

Che sia una nuova pista da seguire? Indagare sulla scuola di teologia di Montemorcino, dove Sonia lavorava, ha condotto in un vicolo cieco. Tocca ripartire dalle intercettazioni e dalle testimonianze finite in un cassetto.



In questo articolo: