
Un detenuto del carcere leccese di Borgo San Nicola ha ottenuto uno “sconto di pena” per “detenzione inumana e degradante”.
il ricorso presentato dall’avvocato Francesco Santangelo, legale di Alessandro Morra, 46 anni, di Cerignola, è stato difatti accolto dalla Corte di Cassazione.
Morra risponde dell’accusa di aver partecipato al “colpo” al caveau dell’istituto di vigilanza Sicurtransport di Catanzaro del dicembre 2016, per ben 8 milioni di euro.
In seguito, per mezzo del proprio legale, ha chiesto al Tribunale di Sorveglianza di Lecce, attraverso il proprio legale, il riconoscimento di condizioni di detenzione inumana e degradante, sulla scorta delle direttive stabilite dall’Europa, sui requisiti da rispettare, a partire da ogni singola cella.
Nelle specifico, la Cassazione sottolinea nel provvedimento come: “Con ordinanza del 28 novembre 2024 il Tribunale di sorveglianza di Lecce ha respinto il reclamo presentato da Morra contro l’ordinanza del magistrato di sorveglianza di Lecce che aveva riconosciuto in suo favore l’esistenza della situazione di detenzione inumana e degradante di 633 giorni respingendo le richieste del riconoscimento di ulteriori giorni in cui il detenuto sosteneva di essersi trovato nella medesima situazione, ed anzi ha ridotto a 329 giorni quelli in chi ha riconosciuto l’esistenza di tale situazione, riducendo, pertanto, conseguentemente anche lo sconto di pena e l’indennizzo pecuniario riconosciuto al reclamante”.