Giovane motociclista morì per l’incidente con una macchina. Sconto di pena in Appello per l’automobilista

Una 39enne di Trepuzzi era stata condannata in primo grado a 10 anni. I giudici di Appello hanno escluso le aggravanti della circolazione contromano e della guida sotto effetto di stupefacenti ed alcol.

Arriva un consistente sconto di pena per l’automobilista accusata di omicidio stradale, a seguito dell’incidente con un giovane motociclista. Andrea Maggio, 24enne di Squinzano, perse la vita dopo il ricovero in ospedale.

La Corte di Appello, nella giornata di ieri, ha inflitto la pena di 4 anni di reclusione a una 41enne di Trepuzzi che era stata condannata in primo grado a 10 anni con il rito abbreviato. I giudici hanno escluso le aggravanti contestate  della circolazione contromano e della guida sotto effetto di stupefacenti ed alcol. Inoltre, è stata revocata l’interdizione dai pubblici uffici. Per il resto, i giudici hanno confermato la sentenza di primo grado.

Ad ogni modo, l’imputata, difesa dagli avvocati Marco e Andrea Pezzuto, potrà presentare ricorso in Cassazione.

Ricordiamo che in primo grado, nel mese di maggio dello scorso anno, il gup Maria Francesca Mariano,  al termine del rito abbreviato condizionato all’espletamento di una perizia sull’incidente, aveva condannato la 41enne di Trepuzzi a 10 anni di reclusione. Come si legge nella sentenza: «Dalle analisi espletate è risultato che l’imputata avesse nel sangue un tasso alcolemico pari a 0,5 g/l e fosse positiva ai cannabinoidi, analisi riscontrate da indagine ospedaliera, dunque totalmente attendibili, come evidenziato dai referti in atti».

L’imputata venne condannata anche al risarcimento del danno in separata sede in favore dei familiari della vittima che si erano costituiti parte civile con gli avvocati Pierfilippo Centonze ed Elvia Belmonte.

Il drammatico sinistro stradale avvenne nel tardo pomeriggio del 20 giugno del 2019, lungo la strada che da Casalabate conduce a Trepuzzi.

Andrea Maggio, 24enne di Squinzano, studente universitario di Medicina, a bordo della propria motocicletta, si scontrò frontalmente contro un’utilitaria, guidata da una signora trepuzzina. Il violento impatto sbalzò il ragazzo dal mezzo. Il giovane non morì sul colpo, ma nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce.

Il pm Maria Rosaria Micucci,  nel corso delle indagini,  aveva conferito una consulenza tecnica all’ingegnere Lelly Napoli per far luce sulla dinamica dell’incidente.