Non nasconde più “segreti” il vecchio e arrugginito peschereccio, comparso non lontano dalla spiaggia di Torre Veneri. I controlli degli uomini della Guardia Costiera di Gallipoli, hanno permesso di risolvere il “mistero”: l’imbarcazione è stata usata per accompagnare più di cinquecento migranti in Sicilia. Lo sbarco, secondo gli accertamenti, sarebbe avvenuto il 20 novembre, nei porti di Catania, Messina ed Augusta.
Il prossimo passo della Capitaneria di porto sarà quello di richiedere la convalida del sequestro alla Procura della Repubblica di Lecce in modo da procedere, con urgenza, al recupero dell’imbarcazione malmessa che sarà demolita.
È una corsa contro il tempo. Fin dal ritrovamento alla deriva è stata dichiarata l’Emergenza Locale dal Capo del Compartimento di Gallipoli al fine di tutelare l’ambiente marino, ma anche la riserva naturale “Le Cesine”.
Per domani è fissato un sopralluogo con il personale tecnico e subacqueo dei Vigili del Fuoco di Bari per programmare le operazioni di messa in sicurezza in modo da ridurre a zero il rischio di sversamento di eventuali idrocarburi o sostanze potenzialmente inquinanti per l’ambiente marino e costiero. Un’accurata ispezione alla carena svelerà la presenza di eventuali falle, al fine di meglio definire lo stato di fatto in cui versa il peschereccio.
L’unità viene costantemente monitorata dal personale della Guardia Costiera e da quello dell’Esercito Italiano, essendo l’area adibita a Poligono militare e sebbene non ci siano forme di inquinamento, la stessa ha subito uno sbandamento ed è stato trasportato dalla corrente e dalle onde di 15 metri verso riva.