
Reati ai danni dell’ambiente e del territorio, oltre che edili, sono alla base del sequestro di un esercizio commerciale di circa 270 metri quadrati operato dai militari della Guardia Costiera di Otranto, che nel pomeriggio di ieri, hanno dato esecuzione al Decreto emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Michele Toriello, col quale è stato, appunto, disposto il sequestro preventivo di una struttura adibita a chiosco bar e sita nel Comune di Otranto. Si tratta del “Fuoriorario” di Torre Sant’Andrea
Le operazioni relative all’applicazione della misura, svolte sotto l’egida della Procura della Repubblica di Lecce, sono scaturite dalle indagini operate dagli uomini del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera idruntina.
Grazie agli accertamenti è stato possibile evincere responsabilità in capo a sei persone che, a vario titolo, hanno contribuito alla realizzazione dell’abuso, che lede in particolare le disposizioni di legge in materia di Valutazione d’incidenza ambientale.
Tale procedura è stata introdotta dalla Direttiva “Habitat”, con lo scopo di salvaguardare l’integrità di siti di particolare pregio, ciò attraverso l’esame delle interferenze di progetti non direttamente connessi alla conservazione dell’ecosistema e delle specie per cui essi sono stati individuati, condizionandone l’equilibrio ambientale.
Sulla scorta degli accertamenti operati dagli Ufficiali di Polizia Giudiziaria, il Pubblico Ministero, Roberta Licci, titolare dell’indagine ha iscritto sei persone nel registro degli indagati per aver commesso, tra l’altro, violazioni dei vincoli paesaggistici, della normativa edilizia e deturpamento di bellezze naturali. Si tratta di Michele Treglia, 53 anni di Maglie, rappresentante legale; Giovanni Portaluri, 41enne di Maglie, progettista e direttore dei lavori; Gianluca Stomeo, 46enne di Maglie, legale rappresentante della ditta che ha eseguito i lavori; Emanuele Maria Maggiulli, 65enne di Muro Leccese, responsabile dell’area tecnica del Comune di Otranto; Roberto Aloisio, 49 anni di Maglie, tecnico istruttore del Comune di Otranto; Giuseppe Tondo, 58 anni di Otranto, responsabile dell’area tecnica del Comune di Otranto.
Treglia, Maggiulli ed Aloisio rispondono anche di abuso d’ufficio e falsità ideologica.
Nei prossimi giorni, l’avvocato Carlo Caracuta, legale della proprietà del Fuoriorario, potrebbe presentare ricorso al Tribunale del Riesame.