Inquinamento acustico e feste non autorizzate, sequestrato il Parco Manà a Torre Specchia

Il pubblico ministero titolare delle indagini è Alessandro Prontera. L’area è adibita solo a sosta camper e non si possono organizzare feste, concerti, né somministrare bevande.

Feste non autorizzate ed inquinamento acustico. Sono queste le motivazioni alla base del provvedimento di sequestro del Parco Manà, il noto locale che si trova a Torre Specchia, comune di Vernole, sulla via provinciale per Acquarica di Lecce.

Il pubblico ministero titolare dell’indagine è Alessandro Prontera.

Tanti gli eventi rivolti ad un pubblico giovane e giovanissimo che si sono tenuti nella struttura nel corso dell’estate che si avvia verso la sua conclusione.

 

Evidentemente i decibel troppo alti sono stati alla base delle lamentele dei residenti che hanno fatto scattare le indagini che giungono oggi ad un provvedimento rilevante quale quello del sequestro della struttura.

Il sito, si trova in zona di notevole interesse e sottoposta a vincolo paesaggistico, ovvero in area con vegetazione, una pineta, canali d’acqua, piccole strade interpoderali che segnano il passaggio lungo i boschi, che limitano le vie di fuga

Ma possono essere anche altre le possibili cause. Dalle prime ricostruzioni si parla di ‘feste non autorizzate‘.

Il decreto di sequestro è stato consegnato nelle mani dell’Amministratore Unico e Legale Rappresentante della Manà Srl, Stefano Fasiello che ha nominato come legale di fiducia l’avvocato, Francesco Calabro.

Le accuse

Secondo la Procura della Repubblica di Lecce, i gestori della struttura, sarebbero responsabili del reato agli articoli 650, 81 e 681  del Codice Penale. I gestori del Manà  non avrebbero rispettato un provvedimento dell’Autorità emanato per ragioni di sicurezza e di ordine pubblico. In buona sostanza, il Parco Manà è destinato all’attività di area per sosta camper ed è di proprietà del Comune di Vernole, dato in gestione alla Manà Srl. L’area, ovviamente è soggetta a tutte le prescrizioni del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale.

Non si possono organizzare, quindi, senza il rischio di creare grave pericolo per la sicurezza degli avventori nè spettacoli di intrattenimento musicale, nè somministrazione di alimenti e bevande. Secondo il magistrato, il Comune non ha mai potuto rilasciare il certificato di agibilità dell’area in locazione, in quanto mai da questi sono state prodotte le certificazioni necessarie.

Insomma, per tutta queste serie di inosservanze, è stata presa la decisione di apporre i sigilli.

Nel dettaglio sono state sequestrate, con l’apposizione degli appositi sigilli, circa 20 casse acustiche di grandi dimensioni nella zona Dj-set, relativa attrezzatura a queste pertinenti, l’area pic-nic con sedie e tavolini, la piscina, il chiosco-bar, tutti adiacenti al punto in cui si esibivano via via gli artisti.

La porzione del Parco Manà interessata dal sequestro e stata affidata in custodia giudiziale alla proprietà del terreno individuata nel Comune di Vernole,  complessivamente  si estende per quasi un ettaro.



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