Sarà certamente stata una festa in onore di Maria Santissima Annunziata in tono minore quella svolta nei giorni scorsi ad Aradeo. Quanto tutto era pronto per l’evento finale, il tradizionale spettacolo pirotecnico comune a tutte le festività dei santi patroni, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia, è giunto il controllo della Polizia di Stato che ha posto sotto sequestro gran parte del materiale esplodente. In totale sono stati posti sotto sequestro circa 600 kg di fuochi con un principio attivo al loro interno di 200 kg.
I fatti
Nel pomeriggio del 25 marzo il personale della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Lecce insieme ai colleghi del Nucleo Interregionale Artificieri della Polizia di Stato di Bari, ha effettuato un’ispezione con finalità di controllo presso il sito individuato per lo sparo di fuochi d’artificio in occasione dei festeggiamenti in onore di Maria Santissima Annunziata, ripetiamo, ad Aradeo.
Le ditte, di cui due con sede nella provincia di Lecce, una con sede in provincia di Bari e una con sede in provincia di Foggia, erano regolarmente autorizzate dal Sindaco di Aradeo all’accensione e allo sparo in località “Oliveto”.
I controlli
Gli agenti hanno dato vita a un controllo preventivo finalizzato a verificare il rilascio di tutte le autorizzazioni di pubblica sicurezza da parte dei titolari delle imprese e la conformità del materiale alle categorie indicate nelle licenze ottenute dalle prefetture e dalle questure competenti per territorio.
L’esito della verifica e dell’accertamento tecnico effettuato dagli Artificieri della Polizia di Stato, ha consentito di appurare numerosi illeciti di natura penale e amministrativa.
Gli illeciti accertati
Nello specifico, il proprietario di un’Azienda con sede a Galatina, deteneva illegalmente numerosi manufatti esplosivi di produzione clandestina, assemblati illegalmente con altro materiale esplodente regolamentare del tipo “accenditori elettrici”, anche questi forniti in maniera non conforme. Ragione per la quale è stato operato il sequestro penale di ben 261 manufatti esplosivi di produzione clandestina. Si è inoltre accertato come abbia violato le prescrizioni contenute nel cosiddetto “nulla osta al trasporto”, rilasciato dalla Prefettura di Lecce, in quanto ha spostato i fuochi con un automezzo diverso rispetto a quello indicato nell’autorizzazione e conseguentemente gli agenti hanno sottoposto a sequestro anche 124 articoli pirotecnici del tipo regolamentare.
Il titolare della Ditta con sede nel foggiano, a San Severo, non avendo richiesto e ottenuto il nulla osta al trasporto dalla Prefettura competente, quella di Foggia e avendo quindi svolto un trasporto abusivo, ha invece subito il sequestro penale di 385 articoli pirotecnici per uso professionale regolamentari.
In ultimo, il titolare della società con sede in provincia di Bari, a Gioia del Colle, ha subito il sequestro penale di 57 manufatti esplosivi, in parte di produzione irregolare e in parte privi dell’obbligatoria omologazione comunitaria
I titolari delle Ditte saranno deferiti all’Autorità Giudiziaria per i reati commessi e inoltre si procederà in via amministrativa, al fine di ottenere la sospensione o la revoca delle licenze rilasciate ai sensi del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, che autorizzavano i titolari delle aziende pirotecniche alla fabbricazione e alla vendita di materiale esplodente.
Nei confronti del titolare dell’altra Ditta, avente sede a Matino, che all’atto della verifica del sito aveva già svolto lo spettacolo pirotecnico, gli uomini della Polizia stanno provvedendo a svolgere le opportune verifiche, al fine di accertare la commissione di illeciti di natura penale e/o amministrativa.
Lo spettacolo in tono minore
Solo l’impresa barese, a fronte delle quattro autorizzate, ha potuto accendere parte dei fuochi d’artifizio regolamentare e quindi non sottoposta a sequestro.
L’attività, espletata congiuntamente dai poliziotti del Nucleo Artificieri della Polizia di Stato e della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Lecce, ha scongiurato il pericolo che può derivare dall’accensione di fuochi illegali e non regolamentari, che avrebbero potuto provocare danni materiali e alla salute degli spettatori.