
La lotta contro la pesca illegale non si ferma e la Guardia Costiera di San Foca di Melendugno è in prima linea per proteggere il mare “di competenza” e le sue risorse naturali. Con un’operazione tempestiva e decisiva, i militari hanno messo a segno un altro intervento, dimostrando che il loro impegno per controllare la filiera dei prodotti ittici è costante.
All’alba del 6 aprile, durante un controllo di routine, i militari hanno sorpreso un pescatore sportivo intento a raccogliere ricci di mare in violazione della normativa regionale. La Legge n. 6/2023, infatti, vieta la raccolta lungo il litorale fino a marzo 2026, per garantire il ripopolamento e la protezione di questa specie essenziale per l’equilibrio degli ecosistemi marini.
Ma cosa è successo concretamente? Gli uomini della Guardia Costiera hanno sequestrato l’attrezzatura del pescatore e, dopo aver accertato che i ricci di mare erano ancora vivi, hanno deciso di rimetterli in mare. Un gesto semplice, ma determinante per assicurare la sopravvivenza degli esemplari e il loro ritorno nei fondali marini. In totale, ben 389 ricci di mare sono stati salvati.
La sanzione per il trasgressore, tuttavia, è stata severa: fino a 6.000 euro di multa. Se questi ricci fossero stati commercializzati illegalmente, il pescatore avrebbe potuto guadagnare circa 400 euro. Ma grazie all’intervento della Guardia Costiera, la rete della pesca illegale è stata spezzata.
Questa operazione è un chiaro messaggio: la protezione del mare è una priorità assoluta. La Guardia Costiera di San Foca continua a vigilare con impegno, garantendo che le normative vengano rispettate e che il nostro patrimonio marino venga tutelato.