Sorpreso con quasi 400 ricci di mare, ma pescarli è vietato. Multa ‘salata’ per un pescatore sportivo

La Guardia Costiera ha fermato un pescatore sportivo, “salvando” 389 ricci di mare. Se fossero stati commercializzati, avrebbero fruttato al trasgressore un guadagno di oltre 400 euro.

La lotta contro la pesca illegale non si ferma e la Guardia Costiera di San Foca di Melendugno è in prima linea per proteggere il mare “di competenza” e le sue risorse naturali. Con un’operazione tempestiva e decisiva, i militari hanno messo a segno un altro intervento, dimostrando che il loro impegno per controllare la filiera dei prodotti ittici è costante.

All’alba del 6 aprile, durante un controllo di routine, i militari hanno sorpreso un pescatore sportivo intento a raccogliere ricci di mare in violazione della normativa regionale. La Legge n. 6/2023, infatti, vieta la raccolta lungo il litorale fino a marzo 2026, per garantire il ripopolamento e la protezione di questa specie essenziale per l’equilibrio degli ecosistemi marini.

Ma cosa è successo concretamente? Gli uomini della Guardia Costiera hanno sequestrato l’attrezzatura del pescatore e, dopo aver accertato che i ricci di mare erano ancora vivi, hanno deciso di rimetterli in mare. Un gesto semplice, ma determinante per assicurare la sopravvivenza degli esemplari e il loro ritorno nei fondali marini. In totale, ben 389 ricci di mare sono stati salvati.

La sanzione per il trasgressore, tuttavia, è stata severa: fino a 6.000 euro di multa. Se questi ricci fossero stati commercializzati illegalmente, il pescatore avrebbe potuto guadagnare circa 400 euro. Ma grazie all’intervento della Guardia Costiera, la rete della pesca illegale è stata spezzata.

Questa operazione è un chiaro messaggio: la protezione del mare è una priorità assoluta. La Guardia Costiera di San Foca continua a vigilare con impegno, garantendo che le normative vengano rispettate e che il nostro patrimonio marino venga tutelato.