Servizi sociali terapeutici, dal carcere alla libertà con la promessa di disintossicarsi. La storia di un giovane salentino

Il Tribunale di Sorveglianza di Lecce, ’istanza presentata dagli avvocati Sergio Sperti e Oronzo Carrozzini difensori del ragazzo.

Una pena severa che grazie all’impegno degli avvocati e alla buona predisposizione del giudice si converte in una misura alternativa molto particolare. È stata l’istanza presentata dagli avvocati Sergio Sperti e Oronzo Carrozzini a convincere il giudice a convertire la carcerazione di un giovane salentino in una misura alternativa non ordinaria, ma molto particolare. Stiamo parlando dei servizi sociali terapeutici, un’alternativa alla detenzione che consentirà all’uomo, arrestato per reati legati alla droga, di avviarsi verso una nuova fase della sua vita, una vera e propria rinascita a partire dai suoi errori.

I fatti

I problemi con la giustizia di F.L. (queste le sue iniziali) risalgono al novembre 2012 quando, per la prima volta, le forze dell’ordine lo avevano trovato in possesso di piante di marijuana e di cannabis che coltivava in casa . Uno scenario, dunque, che non lasciava spazio all’interpretazione: ai sensi dell’art. 73 comma 1 e 1bis del dpr 309/1990 il giovane era stato arrestato e gli era toccata in sorte la pena dei domiciliari che ha dovuto scontare.

I rapporti con la giustizia, però, si incrinano nuovamente. Dopo qualche anno, infatti, il giovane salentino è stato trovato alla guida della propria autovettura sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. E questa volta la pena è stata molto più severa. Visto il precedente, infatti, F.L. è stato arrestato e condotto presso il carcere di “Borgo San Nicola”.

Ed è qui che intervengono i suoi legali del tempo che tentano di trasformare la carcerazione in una pena alternativa, presentando un’istanza di misura alternativa presso i servizi sociali ordinari. Istanza che, però, non viene accolta dal giudice a causa della recidività del giovane.

Qualcosa cambia quando subentrano i nuovi legali , Sergio Sperti e Oronzo Carrozzini che affrontano il caso con un approccio diverso. Una nuova istanza viene presentata al giudice, ma questa volta con una novità del tutto inedita. Gli avvocati infatti, chiedono, ai sensi dell’art. 94 del dpr 309/1990 relativo all’istanza di misura alternativa alla detenzione, di permettere al loro assistito di scontare la  pena grazie a servizi sociali a carattere terapeutico, per curarsi e disintossicarsi. Un impegno in prima linea da parte del ragazzo, insomma, un primo passo verso una nuova vita.

Il presidente del tribunale di sorveglianza di Lecce Ines Casciaro ha accolto positivamente la richiesta , aprendo le porte di carcere per il ragazzo che adesso potrà uscire di prigione e curarsi. Un lieto fine, dunque, per F.L. che ha incontrato il supporto dei suoi avvocati e la buona predisposizione del Presidente del Tribunale.