Inscenarono una rapina in un lussuoso albergo? Sette indagati per furto 

Tra di essi, anche il portiere di notte, nelle vesti di presunto capo della banda, per il furto del 19 maggio del 2022, all’hotel “Palazzo del Corso” di Gallipoli

Ci sono sette indagati, tra cui il portiere di notte, nelle vesti di presunto capo della banda, per il furto del 19 maggio del 2022, ai danni dell’hotel “Palazzo del Corso” di Gallipoli, con un bottino di 2.850 euro sottratti dalla cassaforte. L’uomo venne trovato legato ed imbavagliato, ma avrebbe in realtà ricoperto il ruolo di basista.

Risultano indagati: F. P. 56 anni di Novoli; S. D. R., 47 anni di Martina Franca; R. G. 65 anni di Trepuzzi; A. G., 34 anni residente a San Pietro Vernotico; G. M., 46 anni di Trepuzzi, A. I., 49 anni di Trepuzzi e G. D. V., 48 anni di Trepuzzi.

L’avviso di conclusione delle indagini porta la firma del pm Donatina Buffelli.

I sette indagati rispondono delle accuse di furto aggravato e simulazione di reato. Vengono inoltre contestate le aggravanti di aver commesso i fatti con abuso di prestazione d’opera, essendo F.P. lavoratore dipendente dell’hotel, di aver presentato una falsa denuncia di furto della vettura e di aver simulato una rapina per assicurarsi il profitto e l’impunità del reato commesso nell’albergo.

I presunti responsabili, difesi dall’avvocato Francesco Maria De Giorgi, hanno venti giorni per chiedere di essere interrogati o produrre memorie difensive.

Le indagini

Secondo la tesi della Procura e sulla scorta delle indagini condotte dai poliziotti del commissariato di Gallipoli, i sette indagati avrebbero prima compiuto il furto, prelevando il denaro dalla cassaforte  e poi simulato una rapina. Difatti, F.P., portiere di notte dell’albergo a cinque stelle “Palazzo del Corso”, in corso Roma, assunto appena un mese prima del fatto, venne ritrovato alle prime luci del mattino di quel 19 maggio di due anni fa, imbavagliato e lasciato riverso sul pavimento. L’uomo venne  trovato e poi  liberato dal direttore dell’hotel.

Ed ascoltato dagli inquirenti aveva riferito di essere stato vittima di un sequestro a scopo di rapina per mano di quattro soggetti che lo avevano costretto a spostarsi dalla hall dell’albergo per recarsi nella stanza della direzione, dove si sarebbero poi impossessati del denaro della cassaforte.

Non solo, sempre in base all’ipotesi accusatoria, S. D. R. avrebbe  inscenato la denuncia, presso la stazione dei carabinieri di Trepuzzi, del furto di una Ford Puma avvenuto quella notte. Si trattava del mezzo usato per compiere la rapina. Nel corso delle indagini è invece emerso che l’auto era stata presa a noleggio presso un’agenzia in Francia e mai restituita. E tre mesi dopo il fatto, venne ritrovata completamente bruciata.