È cominciato alle prime luci del mattino lo sgombero dell’edificio che si affaccia su via San Pietro in Lama, all’angolo con via G. De Benedetto, diventato nel tempo un “rifugio” per i senzatetto che avevano trovato riparo tra le mura del fabbricato alla periferia di Lecce. Le segnalazioni dei cittadini non si erano mai fermate. Tutte raccontavano del via vai di italiani e stranieri senza una casa che si erano accampati lì, accettando i pericoli che stare in una struttura abbandonata comportava. Senza contare il degrado e il sospetto che fosse frequentato da spacciatori o persone dedite a traffici illeciti.
All’alba, l’intervento delle forze di polizia per mettere in sicurezza l’immobile nel quartiere Rudiae-Ferrovia, richiesto ufficialmente dalla proprietà.
Il sopralluogo
Dopo l’incontro del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, in Prefettura e il tavolo tecnico del Questore è scattato il sopralluogo nell’edificio per avere un quadro più chiaro prima di agire con lo sgombero. Lo stato di abbandono e degrado era evidente tra giacigli di fortuna, spazzatura e oggetti vari. Cosa più importante, durante i controlli precedenti non sono stati trovati minori o soggetti fragili. C’era solo un cane di razza di grossa taglia. E una colonia felina.
Lo sgombero
Appurata la pericolosità dell’edificio, è stato organizzato il blitz con gli agenti, i Carabinieri, i vigili del Fuoco, gli uomini della polizia locale e dei servizi sociali del Comune. Presente anche il servizio sanitario della Asl. Sono tre gli stranieri, regolari sul territorio, allontanati. Si tratta di un marocchino, un tunisino e un indiano. Un cittadino albanese, che aveva alle spalle un provvedimento di espulsione, sarà accompagnato alla Frontiera di Brindisi per il rimpatrio. Sorpresi anche due italiani, denunciati a piede libero per occupazione abusiva di immobile. Anche loro hanno lasciato la struttura con le loro masserizie.
Sei persone in tutto. Il cane, tra l’altro microchippato, è stato affidato al servizio veterinario e portato al canile comunale.

Lo stabile composto da 4 palazzine, come detto, è di proprietà di un’impresa di costruzioni che lo ha acquistato diversi anni fa e più volte ha segnalato e denunciato l’occupazione abusiva della struttura ridotta in stato di degrado. Prima che venissero murate porte e finestre per evitare che le abitazioni vengano nuovamente violate, sono state messe in sicurezza sei bombole, ora in un deposito convenzionato.

