La storia di Sonia Marra, la ragazza scomparsa nel nulla. La sorella: «chi sa parli, si liberi la coscienza»

Dopo la riapertura del caso di Emanuela Orlandi, la sorella di Sonia Marra, scomparsa nel nulla, ha voluto lanciare un appello: “Chi sa, parli”

La storia di Sonia Marra, la ragazza di Specchia scomparsa nel nulla il 16 novembre 2006, è solo uno dei tanti misteri italiani archiviati in un cassetto, tra i casi irrisolti. La Giustizia non è riuscita a cambiare la scritta sul faldone. Se la studentessa fuori sede, iscritta alla Facoltà di medicina a Perugia, è morta ad ucciderla non è stato Umberto Bindella, l’ex agente del corpo forestale dello Stato con cui aveva avuto una relazione assolto definitivamente dall’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere, ma la famiglia continua ancora a cercare la verità, per avere un corpo e una tomba dove piangere, dove pregare.

Mamma Lucia, papà Donato e la sorella Anna hanno bussato a molte porte, hanno ascoltato il racconto di chi conosceva la ragazza, che all’epoca aveva 25 anni, e le confidenze chi poteva sapere qualcosa, per cercare un appiglio a cui aggrapparsi, una pista da seguire, ma ogni strada è stata un vicolo cieco. Sonia è sparita nel nulla, inghiottita dal silenzio, come quello calato dopo l’ultima chiamata ai genitori, prima che il telefono fosse spento per sempre. Le era successo qualcosa, questa è stata la prima dolorosa sensazione.

Il tempo aiuta, ma nei casi come questo consuma. Soprattutto se manca un corpo, se manca un movente, se manca Sonia. La sua scomparsa resta una ferita ancora aperta nel cuore di una famiglia che sperava di ricevere risposte, ma non le ha trovate, che combatte contro la naturale tendenza a dimenticare. Poi accade qualcosa, e il caso torna ad occupare le prime pagine dei giornali. Quel qualcosa è la riapertura delle indagini per fare luce sulla vicenda di Emanuela Orlandi. Come ha detto la sorella di Sonia, Anna, c’è un filo rosso che lega chi è costretto a fare i conti con un’assenza e cerca di non perdere la speranza per avere verità e giustizia. Il dolore, in fondo è un sentimento che non conosce differenze, che unisce. Ed ecco l’appello, accorato per riavere Sonia, o quel che resta, per darle una degna sepoltura.

«È tempo che chi sa parli, che si liberi la coscienza del peso di un orribile omicidio. Giorno dopo giorno – ha dichiarato Anna –  combattiamo il dolore e l’oblio. Ci sentiamo vicini alla famiglia Orlandi alla quale rivolgiamo l’auspicio che finalmente ci possa essere quella svolta tanto attesa per avere, appunto, verità e giustizia». La stessa che merita Sonia perché non bastano più i racconti dell’ uomo vestito di nero notato mentre usciva dalla sua abitazione, di test di gravidanza cui si sarebbe sottoposta la studentessa nel timore di essere incinta alla vigilia della scomparsa, di intercettazioni che non hanno chiarito nulla.

Se, come si legge nella sentenza oramai definitiva, Sonia è stata uccisa da una “mente criminale raffinata “ il 16 novembre 2006 tra le 16.20 e le 19.00, ed il suo corpo è stato occultato in maniera così abile da resistere al trascorrere del tempo allora è giusto non arrendersi . Perché è  insopportabile, per una famiglia che aspetta, accettare l’idea che un assassino sia ancora libero.

 

 

Sonia Marra, un omicidio senza colpevole. La scomparsa della studentessa resta un mistero