Continuano i controlli per contrastare il caporalato in Salento, la piaga che tanto affligge il lavoro sul territorio. Nel mirino delle forze dell’ordine, questa volta, un’impresa edilizia e la ditta subappaltatrice dei lavori.
Nel corso della mattinata di ieri, 5 settembre, ad essere deferiti in stato di libertà sono stati due uomini ad Alessano, ad opera della task force provinciale ‘anticaporalato’. Insieme a loro anche i militari della locale stazione e quelli del N.i.l e R.o.n.inv. di Lecce.
Grazie ai controlli per il contrasto del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, le forze dell’ordine hanno individuato due imprenditori locali nell’ambito dell’edilizia. Nell’azienda di T. A., 47enne di Tricase, i dipendenti non erano stati avviati alla normale visita medica prevista per i lavoratori. Inoltre, il piano sicurezza e coordinamento non era stato trasmesso all’impresa subappaltatrice, né era stato verificata l’identità del tecnico professionale di quest’ultima.
Stessa sorte è toccata, dunque, a M. N. A., 54enne di Matino, titolare dell’azienda subappaltatrice. Anche in questo caso, mancava la redazione del piano sicurezza operativo e i dipendenti non erano stati avviati a visita medica, come da prassi.
Ad entrambe le imprese è toccata la sospensione dell’attività a causa di impiego di personale ‘non regolare’ in misura pari al 50% del totale dei lavoratori presenti sul luogo del lavoro. Insieme alla sospensione, poi, sono state contestate le violazioni amministrative per 8.160 euro e penali per 24.916,87 euro.