Pistolettate nei pressi di un bar, Convalidato l’arresto del 40enne. Resta in carcere   

Il 40enne leccese, in carcere per lesioni aggravate e porto abusivo d’arma da fuoco, ha ricostruito dinamica e movente dell’agguato

gambizzazione lecce

Era stato picchiato in casa per la frequentazione di una donna e per vendicarsi, temendo anche per l’incolumità dei propri familiari, Giuseppe Calgagnile si è armato di pistola ed ha sparato, poche ore dopo, contro Cristian Salierno seduto al tavolino di un bar in viale Grassi a Lecce. Non solo, poiché era presente un amico dell’uomo raggiunto dai due colpi di pistola alle gambe, autore del pestaggio insieme a Salierno e verso il quale era rivolta maggiormente la sua rabbia, ma che era stato “risparmiato” poiché era entrato dentro il bar, in cui c’era gente.

Nella tarda mattinata di oggi si è svolta, presso il carcere di Borgo San Nicola, l’udienza di convalida dell’arresto del presunto aggressore di Christian Salierno, 41enne leccese, già noto alle Forze dell’ordine, poiché coinvolto nel blitz “Final Blow”.

Giuseppe Calgagnile, 40enne leccese, anche lui con precedenti penali, ha risposto alle domande del gip Giulia Proto, assistito dall’avvocato Lucia Longo, confermando sostanzialmente quanto già riferito agli agenti della Squadra Mobile di Lecce.

L’indagato ha sostenuto di essere stato picchiato in casa con calci e pugni (presenta un evidente livido sotto l’occhio), mentre era ancora a letto.  Ed ha specificato di aver reagito in quel modo, ma senza avere intenzione di uccidere Salierno, che da tempo lo “bullizzava”, temendo anche per l’incolumità dei propri familiari. E precisando di non avere sparato all’amico di Salierno, poiché aveva cercato riparo dentro il bar e non era sua intenzione arrecare danno ad altre persone.

Al termine dell’udienza, il gip ha accolto la richiesta di convalida dell’arresto avanzata dal pm Alberto Santacatterina. Il giudice ha inoltre applicato la misura del carcere per Calcagnile che resta dunque dietro le sbarre. L’indagato risponde di lesioni personali aggravate e porto illegale di arma da fuoco. Va detto che Salierno, dopo l’aggressione armata, ha rimediato una frattura del femore con prognosi di 40 giorni.

Determinante ai fini dell’arresto di Calcagnile si è rivelata l’acquisizione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza del bar dove si è verificato l’agguato, intorno alle 9.30 di lunedì mattina. L’aggressore è stato, dopo meno di ventiquattro ore, rintracciato dia poliziotti all’interno della sua abitazione, ammettendo di essere l’autore della gambizzazione, ma sottolineando che non era sua intenzione uccidere Salierno.