
È toccato ai Vigili del Fuoco svuotare la vasca per la raccolta dell’acqua piovana per recuperare il corpo senza vita di Vincenzo Scupola, 78enne di Specchia. La scoperta del cadavere dell’uomo, in una campagna alla periferia del borgo del Capo di Leuca, non è stata casuale. Ad indirizzare gli agenti del Commissariato di Taurisano in località Fontanelle è stata una segnalazione. Un testimone, di passaggio, ha raccontato di aver visto qualcosa che sembrava la parte finale di una violenta lite: un uomo a terra, in una pozza di sangue. Non lontano, una seconda persona, con un bastone di legno in mano. Quando i poliziotti, coordinati dal vicequestore Salvatore Federico, sono giunti sul posto, alle spalle la provinciale 374 che collega Taurisano a Miggiano, non c’era nessuno, ma alcune macchie di sangue e il trattore dell’agricoltore, parcheggiato accanto ad un muretto a secco, erano indizi sufficienti a spingerli a vederci chiaro.
Il resto è cronaca: il ritrovamento del cadavere, il fermo del fratello 70enne della vittima e il sospetto che in quelle campagne illuminate da un sole primaverile si fosse consumato un omicidio. L’uomo, al termine di una lunga giornata, è stato accompagnato a Borgo San Nicola.
La lite per gli appezzamenti di terra
In un quadro ancora tutto da ricostruire sono poche le certezze. La prima è che Vincenzo Scupola ha trovato la morte nel terreno che accudiva e coltivava da anni, una campagna confinante con quella del fratello, otto anni più piccolo. Una ‘convivenza’ forse non facile che potrebbe essere stata la scintilla che ha fatto scattare la lite, finita in tragedia. Che i rapporti tra i due fossero tesi lo sapevano tutti in paese, ma che cosa sia accaduto in quei terreni lo stabiliranno le indagini e l’autopsia che dovrà dare alcune risposte. Mentre alla sorella del 78enne è toccato il doloroso compito di riconoscere il corpo del fratello, l’altro veniva condotto in Commissariato per ascoltare la sua versione dell’accaduto.
Sul posto sono intervenuti anche gli uomini della scientifica, i carabinieri della compagnia di Tricase, il medico legale Alberto Tortorella e il pubblico ministero di turno, Simona Rizzo che ha poi interrogato il 70enne per cercare di fare luce sulla vicenda che, fin dai primi istanti, ha assunto i contorni di un vero e proprio giallo. Pare abbia ammesso di aver colpito il fratello maggiore dopo la lite scoppiata per la gestione dei terreni di famiglia, ma solo per difendersi. Almeno così avrebbe detto.
Il corpo dell’anziano, intanto, è stato trasferito nella camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, in attesa dell’autopsia, utile a dare le prime risposte sulle cause del decesso. L’anziano è stato gettato nella cisterna dopo la sua morte o è caduto nella cisterna, profonda un metro e mezzo e piena d’acqua?