Sono passati appena quattro giorni da quando è scattata la fase 2 di covivenza con il virus e l’Italia dopo 57 giorni di isolamento, ha voglia di tornare alla normalità, anche se ‘a distanza di sicurezza’ per evitare che il virus trovi ‘gambe con cui camminare’. Quei pezzi di libertà ‘conquistati’ dopo mesi passati a rispettare le regole sembrano non bastare, per questo da più parti si sta chiedendo al Governo guidato dal premier Giuseppe Conte di premere il piede sull’acceleratore. Mentre si sta cercando un accordo per parrucchieri ed estetiti (che in Puglia riapriranno il 18 maggio) sul tavolo c’è anche la possibilità di permettere gli spostamenti tra Regioni, al momento vietati nell’ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei Minsitri, salvo casi particolari.
Una decisione non semplice da prendere viste le tante variabili da considerare, ma secondo quanto ipotizzato dal Messaggero il governo sta pensando di togliere quel tito di divieti da lunedì 25 maggio o, male che vada, dal 1 giugno. Sarà un liberi tutti? Non proprio. Il virus non è stato ‘sconfitto’, non c’è una cura (ma solo sperimentazioni) né un vaccino. Per questo bisogna trovare un equilibrio e tenere conto dell’ormai noto indice di contagio R0 (o RT come ha precisato l’Istituto superiore di Sanità), dei posti letto nelle terapie intensive e della disponibilità di dispositivi di protezione individuale. Senza dimenticare l’andamento della curva epidemiologica, al momento in discesa. Difficile pensare che la Lombardia, che registra ancora il 50% dei nuovi casi di Coronavirus al giorno, possa aprire liberamente i confini. Molto più probabile che gli spostamenti saranno consentiti solo tra alcune Regioni, forse dalla Toscana in giù come si legge sul Messaggero.
Stando così le cose sembra impossibile che il Governo possa consentire libertà di movimento prima del ponte del 2 giugno, ma prima o poi dovrà accadere.