La storia del Milite Ignoto e di Maria Bergamas che scelse tra undici bare di soldati senza nome

Il Milite Ignoto è un soldato senza nome sepolto all’Altare della Patria, di Roma. Rappresenta tutti i caduti durante la Prima Guerra Mondiale che non sono tornati più a casa

La Prima Guerra Mondiale era finita, il Paese stava provando a rialzarsi dopo il conflitto in cui migliaia di soldati avevano perso la vita, morti in battaglia. Di molti eroi caduti è rimasto solo un nome, ma non un corpo da riportare a casa, da restituire alla famiglie per poterlo piangere. Altri, senza segni di riconoscimento, sono rimasti «Militi Ignoti», come il soldato senza nome sepolto all’Altare della Patria per ricordare tutti coloro che non fecero più ritorno, padri, mariti, figli che pagarono con il sangue e con la vita. Fu Gabriele D’Annunzio a dare il nome di “Milite Ignoto” alla salma che riposa al Vittoriano dal 4 novembre 1921.

La ricerca della salma e la scelta di una mamma

L’idea del colonnello Giulio Douhet, italianissimo nonostante il nome, di onorare un caduto senza identità e quanti non avevano trovato nemmeno la consolazione di una tomba fu abbracciata dall’onorevole Cesare Maria De Vecchi. La proposta, presentata in Parlamento, divenne legge l’11 agosto del 1921. Toccava ora trovare undici salme dei soldati italiani. I corpi rinvenuti nei cimiteri militari o nei campi di battaglia, scavando in corrispondenza di croci o simboli che indicassero una probabile sepoltura, non dovevano avere alcun segno di riconoscimento. Una volta collocate le salme nelle bare di legno, le casse furono accompagnate nella Basilica di Aquileia, dove furono vegliate tutta la notte e scambiate, in segreto, di posto. Alle prime luci del mattino, sarebbe avvenuta la scelta. E sarebbe cominciato il viaggio verso Roma sul treno dell’eroe.

La delicata incombenza toccò ad una mamma: doveva indicare uno dei feretri, quello che sarebbe diventato il Milite Ignoto. C’era una donna inconsolabile che si era recata a piedi da Livorno a Udine alla ricerca del figlio disperso. Un’altra che, saputo che il figlio era sepolto in un cimitero, scavò da sola con le mani per trovare le ossa. Recuperati i resti, li legò con un nastro tricolore e li portò in paese per deporli accanto alla bara del marito. Un’altra ancora aveva avuto la forza di assistere a oltre 150 esumazioni pur di trovare pace.

Alla fine fu scelta Maria Maddalena Bergamas. Anche lei non aveva più una tomba su cui piangere. Suo figlio, volontario irredentista che disertò l’esercito austroungarico per unirsi a quello italiano, era caduto nel 1918 in battaglia. Fu sepolto con altri commilitoni nel cimitero di guerra delle Marcesine, ma un violento bombardamento distrusse tutto, rendendo le salme sepolte irriconoscibili. Da quel momento Antonio Bergamas risultò ufficialmente disperso.

Sorretta da quattro militari, la donna teneva in mano un fiore bianco che avrebbe dovuto posare su una delle undici bare, ma davanti alla penultima prese il suo velo nero e lo appoggiò sopra, decretando così la sua scelta.

Il viaggio del Milite ignoto che unificò l’Italia

In cinque giorni, dal 29 ottobre al 2 novembre, il convoglio attraversò lentamente cinque regioni e nelle 120 stazioni in cui si fermò si radunarono frotte di persone per rendere omaggio all’eroe senza nome. Centinaia di italiani in lacrime attesero per ore e salutarono piangendo in silenzio e senza parlare il treno speciale con il Milite Ignoto, come se stessero aspettando una persona cara che finalmente stava tornando a casa.

Nel terzo anniversario della fine della guerra, il 4 novembre 1921, la bara dello sconosciuto che doveva rappresentare i 600mila Caduti nella Prima Guerra Mondiale fu sepolta al Vittoriano, durante una cerimonia silenziosa alla quale presero parte un milione di persone. Ogni madre piangeva in quel soldato il proprio figlio, ogni orfano il proprio padre, ogni donna il proprio marito.

Un silenzio interrotto solo per mezz’ora, nel momento dell’inumazione, dal rullo dei tamburi, dal suono delle campane e dallo sparo di ventuno colpi di cannone. Al Milite Ignoto fu concessa la medaglia d’oro al Valor Militare.



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