I familiari di Julie Tronet, la studentessa francese di 21 anni trovata priva di vita in un appartamento nel rione San Pio a Lecce, chiedono ulteriori indagini.
Nei giorni scorsi, avevano presentato opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura ed in queste ore, il gip Tea Verderosa ha fissato per il 20 febbraio del 2026, la data dell’udienza. Dopo l’ascolto delle parti, il giudice dovrà decidere, nei giorni successivi, se accogliere la richiesta del pm Rosaria Petrolo e archiviare l’inchiesta o se disporre nuove indagini, come sollecitato dai genitori della studentessa. Il giudice potrebbe anche disporre l’imputazione coatta del 21enne indagato per istigazione al suicidio e violenza sessuale.
La richiesta di archiviazione è arrivata dopo gli accertamenti del perito, eseguiti sul pc della studentessa. In precedenza, gli investigatori della scientifica, utilizzando uno scanner 3D, avevano analizzare la stanza dov’era stato rinvenuto il cadavere. Invece, nel 2024, le indagini genetiche avrebbero escluso elementi riconducibili ad una violenza sessuale.
Va detto che fin dall’inizio si è pensato ad un gesto estremo da parte della giovane. La famiglia della 21enne, però, chiede ulteriori approfondimenti investigativi.
Julie Tronet era a Lecce per il progetto Erasmus. In base a quanto ricostruito durante le indagini, avrebbe conosciuto il suo coetaneo del Brindisino, la sera del 18 ottobre 2023, fra i locali della movida leccese. Il ragazzo, in base alla tesi difensiva, era poi salito nell’appartamento della studentessa e tra i due si sarebbe consumato un rapporto consensuale. Ed il 22 ottobre, i coinquilini della 21enne, l’hanno trovata senza vita, con un laccio legato all’armadio.
I genitori della vittima sono assistiti dagli avvocati Giulio Bray e Rosario Almiento. L’indagato è difeso dall’avvocato Aldo Gianfreda.
