Sembra quasi ‘il Villaggio dei Dannati’

Le notizie di cronaca degli ultimi giorni in Italia ci riportano alla mente un film cult del genere horror, dove i mostri erano tutti adolescenti, e i genitori ne erano terrorizzati

Le vicenda dello stupro di Palermo, la violenza di Caivano in Campania, ragazzini che uccidono a calci una capretta… Non è un buon momento per le certezze degli adulti che si trovano a fare i conti con una realtà che li sovrasta. Se perdiamo l’innocenza dei nostri ragazzi allora siamo finiti, come uomini e come cittadini.

È tempo di ragionare tutti insieme sull’origine di questa violenza che sembra prevalere sul buon senso, occorre un ripensamento delle politiche educative fin dai primi anni dell’età evolutiva, ed è necessario attivare tutti i meccanismi di una riflessione condivisa.

Lo Stato deve rendersi protagonista di una riscoperta del vivere sociale, deve farsi carico delle fragilità rilanciando il tema della responsabilità collettiva, troppo internet, troppi social network, troppe droghe, troppi alcolici, troppa alienazione stanno determinando dinamiche antisociali, perverse e diaboliche.

Se per San Giovanni Paolo II la televisione era ‘cattiva maestra’ figuriamoci oggi cosa è lo smartphone per i ragazzini divenuti registi e interpreti di sceneggiature dark che possono sfociare in moderne e aberranti forme di violenza plastica.

Il giovane e l’adolescente che usano la fotocamera del telefonino per immortalare gesti di depravazione è né più né meno lo script di un film dell’orrore, dove la caccia al mostro va in scena in mezzo a noi, e a volte tra le mura di casa. Stiamo per diventare esattamente come il Villaggio dei Dannati.