Si toglie la vita a casa dei nonni della fidanzata, era ‘ricercato’

Un 37enne di Taviano, volto conosciuto alle Forze dell’Ordine, ha deciso di togliersi la vita sparandosi un colpo di arma da fuoco alla tempia.

Tragedia a Taviano, dove Marco Tenuzzo, 37enne del posto si è tolto la vita a casa dei nonni della fidanzata. L’uomo, volto già conosciuto alle forze dell’ordine, ha deciso di farla finita sparandosi un colpo di arma da fuoco in testa. Suicidio, questo hanno constatato i Carabinieri della stazione locale che, insieme ai colleghi della Compagnia di Casarano si sono precipitati nell’abitazione, dove si è consumato il dramma.

Il 37enne non avrebbe dovuto essere a Taviano. Quando ha lasciato il carcere di Borgo San Nicola era stato trasferito in una comunità di recupero della Basilicata. Da lì aveva fatto perdere le sue tracce, ed era tornato in Salento. Ufficialmente ‘ricercato’, fino al triste epilogo di questo pomeriggio.

Perché abbia deciso di commetterete un gesto così estremo, puntandosi una pistola alla tempia, è impossibile dirlo. Quando l’ambulanza del 118 ha raggiunto il posto, per il 37enne non c’era più nulla da fare. I sanitari, dopo aver constatato il decesso, hanno trasferito la salma all’Ospedale di Casarano.

In base ai primi accertamenti, l’arma pare fosse detenuta illegalmente. La matricola, infatti, era abrasa.

Il passato di Tenuzzo

Tenuzzo era finito spesso sulle prime pagine dei giornali, locali e non. Era il 29 ottobre del 2015, quando l’uomo aveva rinchiuso in casa una donna con cui aveva avuto una relazione, colpendola con una serie di coltellate allo sterno, al torace, alle braccia ed in altre parti del corpo. Tentato omicidio, sequestro di persona, violazione di domicilio e porto abusivo di arma: queste le accuse che gli erano state contestate.

Qualche mese prima, nel mirino era finita un’altra sua ex, minacciata con una pistola puntata alla tempia. “Se non stai zitta ti ammazzo”, avrebbe detto. Ma non fu un caso isolato, nemmeno questa volta. L’uomo continuò a molestarla, tempestandola di telefonate e messaggi vocali su WhatsApp del tenore “Sei veramente una persona di merda. Era meglio che ti ammazzavo quel giorno“. Una settimana dopo, si sarebbe recato presso l’abitazione della donna, minacciandola ancora con la pistola con un colpo in canna.

Tentò di respingere le accuse, sostenendo che voleva soltando difendere la donna, una escort di Milano, dalle insidie della sua ‘professione’, ma per quest’episodio fu accusato di stalking, porto abusivo di arma da guerra, minacce aggravate e violazione di domicilio



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