Fu solo un tragico incidente, nessuna colpa dell’azienda. Per il Tar la fabbrica dei fuochi non deve chiudere

Sospeso il provvedimento del Prefetto che aveva revocato la licenza all’azienda di Arnesano. Nella tragedia morirono due operai.

Prima un boato enorme poi la tragedia. Il ricordo dell’esplosione nell’azienda di fuochi di artificio in Contrada Palombi ad Arnesano è ancora vivo nel Salento. Come vivo è il ricordo dei due operai che persero la vita in quel maledetto incidente, un ragazzo di 19 anni, figlio del titolare ed un uomo di 43 che non ce la fece a sopravvivere alle gravi ustioni.

La triste vicenda dalle aule penali, dove è tuttora in corso, si è trasferita poi anche nelle sedi della giustizia amministrativa dal momento che il Prefetto di Lecce dispose da subito la revoca della licenza di fabbrica e la vendita dei fuochi d’artificio con la cessazione dell’attività d’impresa.

Contro quel provvedimento del Prefetto si è rivolto il titolare dell’azienda, attraverso gli avvocati Pietro e Antonio Quinto, contestando la decisone del rappresentante del Governo e adducendo come prova l’effettiva dinamica dell’incidente e la conseguente insussistenza di precise ed accertate responsabilità degli imprenditori.

‘Il TAR ha riconosciuto che l’incidente si era verificato in una zona periferica dell’area di pertinenza della fabbrica, laddove è collocata una piccola tettoia utilizzata per l’asciugatura naturale dei semilavorati. L’esplosione era stata generata da una imprevista combustione dei materiali e la morte di due operai  era stata causata da un’onda d’urto che aveva investito i due addetti che si trovavano nelle vicinanze. L’esplosione non aveva interessato la fabbrica nella sua struttura complessiva distante oltre 20 metri così come autorizzata e non era stata causata da alcuna violazione connessa nelle fasi della vera e propria attività di lavorazione che si svolge all’interno della fabbrica. La mancanza di una adeguata istruttoria e di una specifica contestazione circa le violazioni commesse, ha indotto il TAR  a disporre la sospensione della revoca dell’autorizzazione’.

Per i giudici amministrativi non c’è motivo di interdire l’attività e quindi la decisione del Prefetto viene sospesa.

Di certo la giustizia farà il suo corso e avrà i suoi tempi, il dolore per la scomparsa dei due lavoratori invece non cesserà mai.