Tenta di evadere scavalcando il muro di cinta. Detenuto magrebino bloccato dai baschi azzurri

Un detenuto magrebino ha tentato di evadere dal carcere di Lecce, scavalcando il muro durante l’ora d’aria delle 10.00. Gli agenti della polizia penitenziaria sono riusciti a bloccarlo prima che riuscisse far perdere le sue tracce.

Certo il modo in cui ha cercato di fuggire da Borgo San Nicola, il penitenziario alle porte di Lecce, non brillerà certo per astuzia, ma ‘tentar non nuoce’. Avrà pensato sicuramente questo Ehiejilikwe Moritz Ifeanyi, detenuto 26enne di origini magrebine, che questa mattina ha provato ad evadere arrampicandosi su un muro interno che delimita il cortile dove di solito i reclusi trascorrono del tempo quando sono fuori dalle celle.

Nessun piano architettato nei minimi dettagli, forse solo un gesto estremo e disperato per “riconquistare la libertà”.Come racconta un comunicato stampa della segreteria generale nazionale del Cosp, erano da poco passate le 10.00, infatti, quando il cittadino straniero, che avrebbe finito di scontare la sua pena nel 2018, ha 'saltato' la parete perimetrale, approfittando dell’ora d’aria concessa. Il tutto sotto gli occhi di un operatore di polizia di vigilanza. Immediatamente è stata allertata la sorveglianza generale dell’istituto penitenziario e i baschi azzurri che sono riusciti a bloccare il fuggitivo, condannato in via definitiva per reati contro la persona e contro il patrimonio, all’interno del perimetro di sicurezza dello stesso carcere. Per qualche minuto, ha anche tentato anche di liberarsi dalla presa degli agenti, invano.

«L’episodio di oggi a Lecce, brillantemente soffocato nel nascere da parte dei baschi azzurri  – commenta Mimmo Mastrulli, segretario generale del Cosp, coordinamento sindacale penitenziario – segue a 24 ore di distanza dall’evasione consumata dall’istituto per minorenni di Torino dove un detenuto di 18 anni è riuscito a scappare, scavalcando un muro di cinta. Stessa modalità e stesse circostanze, dunque». Per questo motivo, si legge nella nota «il sindacato Cosp si dichiara contro la vigilanza dinamica e le celle aperte nelle carceri a fronte delle negative situazioni registratesi sul territorio, e chiede al ministro della giustizia Orlando ed al Capo del dipartimento pres. Santi Consolo maggiore attenzione per le 236 carceri in Italia e per i baschi azzurri del corpo che operano in sofferenza, con eccessivo carico di lavoro e nelle condizioni igienico sanitarie preoccupanti».

La puglia contiene circa 3.200 detenuti contro la capienza regolamentare di 2.300 posti letto, il personale di polizia per dotazione organica con 2.450 unità è carente di 700 unità con troppi servizi da espletare e carenza di mezzi e risorse economiche quali le tradizioni, missioni e straordinari non ancora liquidati.



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