Tentato omicidio per la compravendita di un cavallo, agricoltore condannato a 12 anni ed 8 mesi

Il gup Sergio Tosi, al termine del rito abbreviato, ha condannato Angelo Baglivo, 37enne di Noha. I fatti si sono verificati il 14 novembre scorso, nelle campagne tra Noha e Cutrofiano.

Arriva la condanna per l’agricoltore accusato del tentato omicidio di un operaio, ultimo atto di una lite scoppiata per la compravendita di un cavallo. Il gup Sergio Tosi, al termine del rito abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo), ha inflitto la pena di 12 anni ed 8 mesi nei confronti di Angelo Baglivo, 37enne di Noha (frazione di Galatina). Il giudice ha, inoltre, disposto per l’imputato l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.

L’avvocato Donato Sabetta, difensore di Baglivo, ha sostenuto in aula che il colpo di pistola era partito accidentalmente e che l’agricoltore non era intenzionato ad uccidere l’operaio. La difesa presenterà ricorso in Appello appena saranno depositate le motivazioni della sentenza (entro 15 giorni).

L’imputato rispondeva di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione. Non solo, anche di tentata estorsione aggravata. E poi viene contestata la detenzione di arma clandestina (una pistola calibro 7,65). Inoltre, Baglivo rispondeva della detenzione illegale di una doppietta calibro 12 e di ricettazione.

Nel corso della discussione in aula, il pm Alberto Santacatterina ha invocato la condanna a 10 anni di reclusone.

G.G., 27enne di Galatina, vittima dell’aggressione armata, è assistito dall’avvocato Angelo Greco, ma non si è costituito parte civile.

I fatti

Il 14 novembre scorso, poco dopo le 14.30, i due si erano incontrati in una masseria di proprietà del padre di Baglivo, nelle campagne tra Noha e Cutrofiano. L’agricoltore voleva costringere G.G. a dargli un cavallo in buona salute, in cambio della sua cavalla ferita. A un certo punto, avrebbe preso la pistola, che secondo la Procura era già carica e pronta per l’uso, collocata sotto la tettoia antistante l’abitazione. Ostentando l’arma, Baglivo avrebbe prima rivolto a G.G minacce del tipo “ti sparo, ti spezzo le gambe” per poi premere il grilletto della pistola.

Il 27enne di Galatina è stato colpito, in pieno viso, da un proiettile che gli ha trapassato la bocca. Il giovane è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione del “Vito Fazzi” di Lecce e successivamente sottoposto ad un delicato intervento chirurgico.

L’operaio ha ricostruito la dinamica del grave fatto di sangue, dinanzi ai carabinieri, durante il ricovero in ospedale. Ed ha sostenuto che Baglivo voleva acquistare un cavallo per ragioni di agricoltura, ma lui poteva cederglielo solo per destinarlo al macello. Di fronte al diniego, il 37enne ha preso la pistola per poi esplodere il colpo.

Angelo Baglivo, finito in manette dopo l’accaduto, ha sostenuto nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto, che si era trattato di un incidente e non voleva uccidere G.G.. Angelo Baglivo si trova sempre in carcere, a seguito dell’arresto del novembre scorso.



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