“Non volevo ucciderla, ma spaventarla”, resta in carcere il 31enne di Copertino che ha accoltellato la compagna

Luca Politi, il 31enne di Copertino finito in Carcere per aver accoltellato la compagna ha risposto alle domande del Giudice durante l’udienza di convalida.

«Non avevo intenzione di ucciderla». È dispiaciuto Luca Politi, il 31enne di Copertino che logorato dal sospetto di essere tradito, ha accoltellato la compagna. Una lite per gelosia che rischiava di finire in tragedia. L’uomo, assistito dall’avvocato Daniel Viva, ha risposto alle domande del Gip, Edoardo D’Ambrosio durante l’udienza di convalida dell’arresto.

«Volevo solo spaventarla», ha dichiarato. E, invece, quella richiesta di chiarimento si è trasformata in un tentato omicidio. È questa l’accusa che gli è stata contestata prima di essere accompagnato nel Carcere di Lecce.

Dopo l’udienza, il gip ha convalidato l’arresto, “confermando” il carcere, poiche ritiene sussistenti le esigenze cautelari.

I fatti

Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 13.00 quando la donna si è presentata all’appuntamento insieme al figlio di 10 anni che aveva appena preso da scuola. «Manda il bambino a casa dai nonni», gli avrebbe detto il giovane. Una volta rimasti soli, hanno iniziato a discutere, probabilmente del loro rapporto tormentato, incrinato dai continui contrasti.

Dopo che la compagna è scesa dalla macchina, ha tirato fuori il coltello che aveva in tasca e l’ha colpita per tre volte, all’altezza dell’addome. A ‘salvarla’ sono stati due testimoni che, proprio in quel momento, stavano passando per caso nella stradina dove si è consumato il dramma, non lontano dalla chiesa dedicata a San Giuseppe. La 28enne che si era accasciata a terra in una pozza di sangue è stata accompagnata in tutta fretta in Ospedale, dove è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico. Ora sta meglio, anche se la prognosi resta riservata.

“Chiedo scusa”

Ha chiesto scusa, Politi, anche davanti al Giudice. Aveva provato a farlo nella lettera che stava scrivendo al figlio dopo il terribile gesto, quando i Carabinieri hanno fatto irruzione nell’appartamento dove si era barricato. E lo aveva fatto in Caserma, quando ha confessato tutto.

“Quando torniamo a casa ti ammazzo”

Durante gli accertamenti degli uomini in divisa è spuntata fuori una denuncia, presentata dalla vittima in cui avrebbe raccontato due episodi ‘violenti’. Una volta, durante un litigio, il 31enne avrebbe ‘minacciato’ di ucciderla, davanti ad altre persone che poi avrebbero confermato l’accaduto. In un’altra occasione l’avrebbe invece presa a calci.



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