Traffico transnazionale di cocaina, condanna pesante per Patrizio ed Antonio Pellegrino

Per i due squinzanesi Vittorio e Francesco Pezzuto, il giudice nel processo con il rito abbreviato ha disposto la stessa pena. Secondo quanto accertato dai finanzieri, la ‘polvere bianca’, viaggiava nel doppiofondo di alcuni container ‘occultata’ tra frutta e verdura.

Erano accusati di avere allestito un traffico di cocaina con contatti anche fuori dai confini nazionali ed il giudice ha inflitto circa circa 70 anni di carcere a cinque imputati, escludendo però l'aggravante della transnazionalità. Il processo si è celebrato con il rito abbreviato nell'aula bunker di Borgo San Nicola.

Il gup Michele Toriello ha condannato a: 14 anni ed 8 mesi gli "ex latitanti" Patrizio ed Antonio Pellegrino, 43enne e 40enne di Squinzano (il pubblico ministero Alberto Santacatterina ha invocato una condanna a 18 anni e 8 mesi ciascuno). Entrambi sono stati catturati nei mesi scorsi all'estero e poi estradati in Italia. Inflitti 14 anni ed 8 mesi anche ad ognuno dei due squinzanesi Vittorio e Francesco Pezzuto, rispettivamente padre e figlio (chiesti 18 anni e 8 mesi anche per loro); 12 anni per il calabrese Giuseppe Novello (richiesta di 16 anni). Invece è stato assolto Stefano Condina. I fratelli Pellegrino sono difesi dall'avvocato Elvia Belmonte; Vittorio e Francesco Pezzuto dall'avvocato Ladislao Massari; I due imputati calabresi sono difesi dagli avvocati Girolamo La Rosa e Giuseppe Milicia. Invece, il Comune di Squinzano si è costituito parte civile con l'avvocato Valentina Tarantino è verrà risarcito
 
Ricordiamo che il 31 marzo scorso, la Guardia di Finanza di Brindisi mise a punto un'importante operazione investigativa, denominata "White Butcher", smantellando un sodalizio dedito al traffico internazionale di stupefacenti con l’aggravante della transnazionalità. L’operazione fu coordinata dalla DDA di Lecce e condotta dal sostituto procuratore Alberto Santacatterina. Tra le accuse contestate ai destinatari dei provvedimenti cautelari, vi erano l'associazione per delinquere transnazionale, finalizzata a commettere più delitti di acquisto, importazione, trasporto, detenzione, distribuzione, vendita e comunque cessione di cocaina proveniente dal sud America. I due Pezzuto risponderebbero anche di corruzione, per avere tentato di “corrompere" un finanziere in servizio al porto di Brindisi, al quale erano stati offerti 100mila euro per far transitare senza problemi un ingente quantitativo di droga. Secondo quanto accertato dai finanzieri, la “polvere bianca” viaggiava nel doppiofondo di alcuni container, "occultata" in mezzo a frutta e verdura.
 

Invece,il colombiano Camillo Alberto Villamarin ancora latitante, difeso dall’avvocato Filippo Orlando del Foro di Lecce, sarà giudicato dal Tribunale di Lecce, presso la seconda sezione collegiale.



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