
Erano nella capitale turca perché volontarie per i progetti del Servizio Volontario Europeo, attività del programma Erasmus+ finanziata dalla Commissione Europea, che permette a giovani d’età compresa tra i 17 e i 30 anni di supportare le Organizzazioni No-profit all’Estero. Erano in Turchia per aiutare i bambini siriani rifugiati ed hanno visto la morte con i loro occhi.
Ieri sera tre ragazze salentine – Alessia Re di Oria, Federica Nestola e Stefania Ramundo di Copertino – si sono trovate nel traffico della città proprio nel momento e nel posto in cui un’autobomba è stata fatta esplodere contro un bus di linea, provocando 37 morti e 135 feriti, oltre che seminare panico.
In base alle ricostruzioni, le giovani stavano tornando in albergo nel centro di Ankara dopo una giornata di lavoro, quando hanno assistito a quei momenti di terrore e morte, uno di quelli che rimangono marchiati a fuoco nella mente.
Un’esperienza che certamente le ha segnate per sempre, ma che per fortuna non le ha coinvolte direttamente poichè le nostre conterranee sono rimaste illese, anche grazie a pochi attimi che le ha separate dal rogo.
Tanta paura anche per i famigliari quando hanno appreso la notizia. Soltanto pochi giorni fa le ragazze postavano sui propri profili facebook scene di quotidianità, nella bella ed intensa esperienza vissuta lontano da casa.
Ora Alessia, Federica e Stefania sono di ritorno nei paesi di origine, sconvolte per quanto gli occhi hanno visto. La comunità di Copertino si dice spaventata. Parenti e amici attendono le ragazze al loro rientro per riabbracciarle di nuovo.