Primo caso di vaiolo delle scimmie a Lecce. Si tratta di un 45enne salentino che, “insospettito” dalla febbre che non passava e da alcune macchie comparse sul corpo, si è presentato dal proprio medico curante che ha richiesto analisi particolari per fugare tutti i dubbi. Gli accertamenti svolti dall’istituto di zooprofilassi di Bari, hanno confermato il contagio al Monkeypox. L’uomo, che lavora nel mondo dello spettacolo ed è abituato a continui spostamenti, sarebbe rientrato da poco in Salento da un viaggio in una città del Nord. È lì che probabilmente avrebbe contratto il virus. A metterlo in allerta è stata proprio la febbre e la comparsa di macchie sul corpo.
Il paziente, che al momento non necessita di ricovero in ospedale, si trova ora in isolamento presso la sua abitazione. Del caso è stato informato anche il Dipartimento di Prevenzione e Servizio Igiene dell’Asl Lecce che sta monitorando l’evoluzione clinica. Al momento non risulterebbero ulteriori contagi.
Quali sono i sintomi?
Come si legge sul sito del Ministero della Salute, il vaiolo delle scimmie si può presentare in modo differente. Alcune persone manifestano sintomi lievi, altre possono più gravi e, in questo caso, è necessario il ricovero in Ospedale. I sintomi più comuni sono febbre, stanchezza, dolori muscolari, brividi, linfonodi ingrossati e mal di testa. L’eruzione cutanea si sviluppa di solito da uno a tre giorni dopo l’inizio della febbre, ma può anche presentarsi prima dei sintomi generali.
I sintomi in genere durano da due a tre settimane e di solito scompaiono da soli o con cure di supporto, come farmaci per il dolore o la febbre.
Il periodo infettivo deve essere considerato a partire dalla comparsa dei primi sintomi fino alla caduta delle croste di tutte le lesioni e la formazione di nuova pelle.
Chiunque abbia sintomi compatibili con il vaiolo delle scimmie, così chiamato perché l’infezione fu identificata per la prima volta nelle scimmie nel 1958, mentre il primo caso nell’uomo risale al 1970, o che è stato a contatto stretto con un caso confermato di MPX deve consultare subito il proprio medico curante.
