Riprende in un momento di intimità, ma il video diventa virale sui social. Una ragazze leccese denuncia tutto

Il video girato in un momento di intimità è diventato virale. La protagonista, una donna leccese, ha presentato denuncia alla Polizia Postale per trovare chi lo ha diffuso, rendendo la sua vita un incubo.

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Doveva solo essere un “gioco” privato, un momento di intimità e passione consumato davanti all’occhio silenzioso della telecamera del telefonino. Non è stato così, quel video per una “leggerezza” è finito sui social, diventando virale. È stato condiviso talmente tante volte che ora la vita della protagonista – una donna leccese – è diventata un vero e proprio incubo. Lei però ha deciso di denunciare l’accaduto, per dare un volto alle persone che hanno rovinato la sua esistenza.

Le conseguenze di quel gesto sono state tante, troppe da affrontare. Il suo datore di lavoro le ha anche comunicato che sarebbe stata licenziata, perché quel video desta “imbarazzo” tra i clienti del centro sportivo.

Non è la prima volta che accade. I giornali ospitano spesso notizie di donne diventate “famose” per aver ingenuamente acconsentito a farsi riprendere durante un rapporto, pensando in buona fede che quelle immagini sarebbero rimaste segrete. Segrete, fino a quando non finiscono tra le mani di centinaia di curiosi, di sconosciuti che diffamano la persona offesa, offendono la sua dignità, la umiliano mentre centrano di contattarla.

Quelle donne, alla fine, diventano vittime che, nonostante tutto, sono pronte a combattere per difendere il proprio nome e cercare di dare un volto e un nome ai responsabili.

La ragazza leccese, dopo essersi rivolta alla Polizia Postale di Lecce, ha raggiunto lo “Sportello dei Diritti” per tutelare la propria persona da questo vortice diffamatorio che la riguarda.

«Non è impossibile – si legge nella nota a firma di Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” – risalire a coloro che condividono file, anche di questo tipo, con tutte le conseguenze giuridiche del caso, anche in tema di violazione del diritto alla privacy della malcapitata».

«Siamo pronti attraverso il nostro staff di legali e consulenti tecnici ad intraprendere ogni ulteriore iniziativa utile per la massima tutela della ragazza» conclude.