
È nullo l’accertamento ai fini Iva se il Fisco emette l’atto senza ascoltare prima le ragioni del contribuente e valutarle in maniera opportuna.
Ciò è quanto emerge da una recentissima pronuncia della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce (sent. n.2873/03/2018, depositata il 28/09/2018 Presidente: Dott. Gabriele Perna; Relatore: Dott. Sergio Mario Tosi) la quale – nell’annullare le pretese avanzate dal Fisco che rideterminava maggiori ricavi per oltre 130.000,00 euro nei confronti di un’azienda salentina – recepisce finalmente i principi sanciti dalla Corte di Cassazione rilevando l’illegittimità dell’accertamento Iva senza un preventivo confronto con il contribuente.
Viene sancita, dunque, l’illegittimità dei cosiddetti accertamenti fiscali “a tavolino”, dove spesso il Fisco si limita a chiedere la documentazione contabile al contribuente, senza chiedergli alcuna spiegazione su costi e/o operazioni relativi alla sua attività, salvo poi inviargli pesanti accertamenti che lo costringono a una dura lotta contro il tempo per giustificare tutte le contestazioni che gli vengono mosse.
I giudici di Lecce, infatti, nel riprendere i principi della Suprema Corte dichiarano in sentenza che “.. riguardo all’Iva, oggetto di ripresa fiscale, ritiene il Collegio che in mancanza dell’irregolarità relativa alla previa instaurazione del contraddittorio il procedimento avrebbe comportato un risultato diverso .. Pertanto con riferimento all’Iva l’avviso di accertamento emesso nei confronti della società deve essere annullato”.
L’importanza di tale pronuncia viene ribadita anche dal legale dell’azienda, l’Avv. Matteo Sances, il quale sottolinea come “Il recepimento di tali principi anche da parte dei giudici leccesi rende sicuramente giustizia ai contribuenti fin troppo vessati da accertamenti fiscali che molto spesso sembrano al di fuori della realtà aziendale e spero veramente che anche questa sentenza possa contribuire a creare un rapporto di maggiore collaborazione tra Fisco e contribuente. Oggi più che mai il contribuente va ascoltato e capito prima di emettere un accertamento fiscale che in molti casi può mettere a serio rischio la sopravvivenza di un’azienda e dei suoi lavoratori”.
Ci si augura, dunque, che pronunce di questo tenore possano contribuire a realizzare un clima di maggiore collaborazione tra Fisco e contribuenti.