A distanza di due settimane dall’evento “Valore al Buon Lavoro“, svoltosi lo scorso 4 dicembre presso il Salone degli Specchi della Prefettura di Lecce, non si placa la tempesta polemica sull’iniziativa contro il dumping contrattuale nel Salento.
Quattordici sigle sindacali e datoriali (Ugl, Federaziende, Ciu, Fedimprese, Confintesa, Federterziario, Confsal, Aldepi, Snapel, Federdipendenti, Unsic, Confial, Laica e Anpit) hanno espresso un forte disappunto nei confronti del Prefetto di Lecce, Natalino Manno, denunciando quella che definiscono una vera e propria “conventio ad excludendum“.
L’iniziativa contestata, nata dalla sinergia tra la Prefettura, la Provincia e un ampio partenariato Ecomico Sociale (Cgil Lecce, Cisl Lecce, Uil Lecce, Confcommercio Lecce, Confesercenti Lecce, C.l.a.a.i. Lecce, Confindustria Lecce, Coldiretti Lecce, Cia Puglia, Confagricoltura Lecce, Confartigianato Lecce, Cna Lecce, Casartigiani Lecce, Confapi Lecce, Confcooperative Lecce, Legacoop Puglia), ha portato alla creazione di un vademecum contro il dumping contrattuale, già trasmesso agli organi del Governo Centrale.
Le ragioni della protesta: merito e metodo
Le 14 organizzazioni firmatarie della nota di protesta pongono l’accento su due criticità fondamentali che minano la validità dell’iniziativa sotto il profilo del coinvolgimento territoriale:
- una questione di merito. Le sigle escluse ribadiscono con fermezza la propria posizione: la lotta al dumping contrattuale e alla precarietà non è appannaggio esclusivo di pochi. Anche queste 14 realtà sono, per statuto e azione quotidiana, in prima linea contro le distorsioni del mercato del lavoro.
- una questione di metodo. È qui che l’attacco al Prefetto si fa più serrato. Secondo le organizzazioni, il rappresentante del Governo, nell’avallare l’evento non avrebbe rispettato i criteri e gli indici della rappresentatività sindacale e datoriale, escludendo di fatto migliaia di lavoratori e imprese rappresentate dalle sigle “ribelli”.
“Una consultazione meno lacunosa avrebbe evitato la convention ad excludendum che si è realizzata nei nostri confronti”, scrivono con amarezza i rappresentanti delle 14 sigle.
Nonostante la richiesta di un confronto urgente per sanare questo “vulnus” istituzionale, le 14 organizzazioni lamentano una mancanza di disponibilità da parte del Prefetto Manno. La richiesta di un incontro, avanzata per ribadire la propria legittimazione a sedere ai tavoli dove si decide il futuro del “buon lavoro” salentino, resta al momento senza risposta.
Il rischio, paventato dalle sigle escluse, è che un documento così importante come il vademecum anti-dumping possa nascere zoppo, privo del contributo di una fetta importante del tessuto economico e sociale della provincia di Lecce.
