Le partite IVA scrivono al Ministro: cancellate i contributi prescritti

È partita da Lecce l’ennesima battaglia a favore delle imprese e questa volta nel mirino ci sono i vecchi contributi Inps.

È partita da Lecce l’ennesima battaglia a favore delle imprese e questa volta nel mirino ci sono i vecchi contributi Inps. È notizia dell’ultima ora che il Dott. Antonio Sorrento, Presidente di Partite Iva Nazionali (PIN), ha inviato espressa richiesta via pec al Ministro dell’Economia e delle Finanze per ottenere la cancellazione presso l’Agenzia della Riscossione (ex Equitalia) di tutti i contributi previdenziali più vecchi di 5 anni che risultino prescritti (si può vedere l’intervento video su www.partiteivanazionali.it – sez. Rassegna Stampa).

Il motivo è presto detto. La Suprema Corte ha chiarito ormai da tempo che i contributi si prescrivono in 5 anni e successivamente l’Inps non può accettarne il pagamento.

Chiarisce ancora il Dott. Sorrento “Dopo essere riusciti a portare le ragioni delle partite Iva in Parlamento per chiedere la proroga delle scadenze della Rottamazione (proroga ottenuta fino a marzo 2021 con il recente decreto ristori quater), ora dobbiamo sfruttare il tempo a disposizione per consentire alle imprese di ripartire….. Per prima cosa chiediamo la cancellazione dei contributi Inps prescritti. Non si tratta di chiedere favori, ma di un nostro diritto! Stiamo sostenendo con forza un’iniziativa portata avanti già da qualche mese dall’Avv. Matteo Sances che fa parte del nostro Comitato scientifico, ossia: se la Cassazione ha sancito già da qualche anno che i contributi previdenziali si prescrivono dopo 5 anni e che successivamente non possono essere incassati dall’Inps (sent. Cass. SS UU n.23367/2016) per quale motivo l’Agenzia della Riscossione li richiede ancora costringendo i contribuenti a fare causa per ottenerne l’annullamento?..Ecco perché ho chiesto al Ministro On.le Gualtieri che tali pretese vengano definitivamente cancellate….Aggiungo che nelle prossime settimane milioni di contribuenti chiederanno di rateizzare i propri debiti per evitare fermi, ipoteche o pignoramenti e se queste pretese risultano ancora iscritte a loro carico potrebbero essere indotti in errore e pagare anche quelle somme”.

Speriamo dunque che le Partite Iva riescano nel loro obiettivo.

 



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