Le notizie che circolano con insistenza in questi giorni sugli stabilimenti della Cnh Industrial di Lecce e Brescia stanno creando grande agitazione tra gli operai. A causa del calo degli ordini dovuto alla pandemia sembrerebbero imminenti tagli dell’organico, la cui entità è imprecisata.
Per questo il Cobas, nell’incertezza delle informazioni che giungono, ha scelto di prendere carta e penna per scrivere al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e al Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.
Troppo importante la posta in palio da un punto di vista occupazionale per non avere adeguate risposte alle domande che circolano in maniera latente ma sempre più diffusa.
«Di fronte a questa situazione si ribadisce l’importanza strategica per la salvaguardia dei posti di lavoro che vengano mantenuti gli impegni presi da Cnh Industrial nel mese di marzo. Stando alle dichiarazioni di Cnh Industrial, sia lo stabilimento di Brescia polo per l’elettrificazione dei veicoli che lo stabilimento di Lecce che produce le macchine movimentazione terra sono a rischio. I due impianti di Lecce e Brescia contano circa 2.700 operai e non vorremmo ritrovarci che con la scusa della pandemia da Covid-19 gli investimenti vengano effettuati in altri paesi europei fuori dai confini italiani. La scrivente O.S. Cobas chiede pertanto il pieno rispetto e l’applicazione dell’accordo quadro firmato il 10 marzo scorso e il pieno rispetto degli investimenti sottoscritti da Cnh Industrial».
Il rispetto dell’accordo tra sindacati e impresa è il prerequisito per ogni futura azione, dicono i Cobas che non vogliono nemmeno pensare all’impatto che avrebbe sull’economia locale un ripensamento dei piani industriali di Cnh Industrial a Lecce. È del tutto evidente che la preoccupazione dei lavoratori per lo stabilimento salentino che si respira in questi giorni avrà come conseguenza iniziative sindacali a tutela e salvaguardia dei livelli occupazionali.