Assegni postdatati, l’ex sindaco di Ruffano Nicola Fiorito scrive al premier Conte: “rischio pandemia economica”

L’ex sindaco ed ex assessore provinciale scrive al premier chiedendo di prendere in considerazione la problematica degli assegni postdatati, suggerendo di rompere il circolo vizioso innescato dal coronavirus.

Con una missiva inviata al premier Giuseppe Conte, l’ex sindaco di Ruffano, Nicola Fiorito, ha chiesto di prendere in considerazione la problematica degli assegni bancari postdatati, non ancora posta all’attenzione del Governo.

Gli assegni postdatati, sebbene illeciti amministrativi, sono molto utilizzati nella prassi come evidenziato dallo stesso Fiorito: nell’assegno è infatti iscritta una data non rispondente a quella in cui viene emesso, ma una data futura che trasforma dunque il titolo da creditizio a documento cambiario.

Inizialmente prevista come reato, in seguito al decreto legge 507/99, la pratica dell’assegno postdatato è stata depenalizzata e inserita negli illeciti amministrativi, considerando che i documenti cambiari sono soggetti a imposta di bollo e la postdatazione obbliga al versamento della tassa evasa, esponendo i soggetti coinvolti a possibili sanzioni.

Nella missiva l’ex sindaco evidenzia il cortocircuito sull’economia causato dalla pandemia del coronavirus. “Ora – scrive Fiorito – la gran parte del sistema produttivo nazionale si è bruscamente interrotto e gli imprenditori, i commercianti, gli artigiani e un’altra infinità di soggetti, che hanno emesso gli assegni postdatati per gli acquisti, facendo coincidere le date di scadenza con i loro prevedibili flussi di cassa, non hanno possibilità di onorare queste scadenze, quindi assegni che andranno insoluti e che genereranno una ‘pandemia finanziaria ed economica’ che distruggerebbe il tessuto economico e sociale della nostra nazione”.

In questo modo, evidenzia l’ex sindaco ed ex assessore provinciale, i traenti non hanno la possibilità di pagare il credito, i beneficiari non incassano né avranno possibilità di ricevere la necessaria liquidità dalla banca, ingenerando un “circolo vizioso pericolosissimo”.

“Le conseguenze se non si interviene sulla problematica – continua – saranno davvero disastrose con migliaia di aziende, commercianti, artigiani, persone fisiche che subiranno protesti che sono poi l’anticamera di una morte annunciata per le aziende”.

Per questo suggerisce al premier di intervenire “dichiarando che gli assegni postdatati non possano essere protestati sino a fine anno e che siano sospese eventuali procedure esecutive in conseguenza del mancato incasso di tali assegni. Il silenzio della politica su questa problematica – conclude Fiorito – si fa sentire ed è grave, per questo ho voluto, nel mio piccolo rivolgerLe questa lamentazione che è un grido di aiuto concreto da parte di tutti quei piccoli e micro imprenditori che oggi non sanno vedere il loro futuro e cominciano a disperare. Sono sicuro che Lei prenderà in considerazione la questione e saprà dare la giusta soluzione”.



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