“Imprenditori turistici mortificati”, Pin in piazza al grido di Destinazione Salento

Si è svolta questo pomeriggio la manifestazione che ha visto protagonisti balneari, commercianti, agricoltori, pescatori, artigiani, imprenditori di vari settori e tantissimi cittadini.

Ha preso parte anche P.I.N., il Movimento Nazionale Partite Iva, questo pomeriggio alla manifestazione di protesta che ha visto protagonisti balneari, commercianti, agricoltori, pescatori, artigiani, imprenditori di vari settori e tantissimi cittadini.

Si sono ritrovati tutti in Piazza Palio, a partire dalle 14.00, al grido di “Destinazione Salento”, per incalzare i detrattori dello sviluppo economico e sociale del territorio salentino.

Per il Movimento Partite Iva, il Salento, meta turistica sempre più amata e ambita, vive grazie al tessuto imprenditoriale che ne alimenta il settore principe: quello turistico-attrattivo. Scoraggiare le ambizioni e il lavoro dei protagonisti del tessuto imprenditoriale, significa decretare la morte di un territorio già carente di infrastrutture e vie di comunicazione adeguate agli standard nazionali.

Per questo, quindi, è giusto incentivare l’impegno e la passione di chi, da anni, ha scelto di rimboccarsi le maniche e fare del proprio lavoro una missione, contribuendo in modo decisivo al benessere e all’appeal di un paradiso terrestre che rischia di essere schiacciato dalla burocrazia e da leggi regionali che piuttosto che sostenere le attività rischiano di declassarle.

«P.I.N. intende denunciare, ancora una volta, un’aberrante discrasia sulle politiche di gestione del territorio Pugliese, in particolar modo in riferimento alle attività del settore turistico-ricettivo – spiega Alessia Ruggeri, Presidente nazionale di P.I.N e vice presidente nazionale di Confimprese Italia. Basti pensare che la rete ferroviaria ad alta velocità si fermerà a Bari, decisione dei giorni scorsi».

Pin, questo pomeriggio, è scesa in piazza al fianco di “Federbalneari Salento”, “I Love San Cataldo”, “Cna Balneari Lecce”, “Confimprese Salento”, “Unione Coltivatori Italiani”, “Circolo Nautico San Cataldo”, “CasAmbulanti e UniPuglia”, “Comitato Pontili Otranto” e tante altre realtà.

«Sono decine le aziende che periodicamente abbassano le saracinesche -spiega Antonio Sorrento, vice presidente nazionale di Pin e segretario nazionale di Confimprese Italia. Il calo della popolazione si concentra prevalentemente nel Mezzogiorno (-6,3 per mille) e in misura inferiore nel Centro (-2,2 per mille). Al contrario, prosegue il processo di crescita della popolazione nel Nord (+1,4 per mille). Si tratta del più basso livello di ricambio naturale mai espresso dal Paese dal 1918. Il saldo migratorio con l’estero nel 2019 risulta positivo per 143mila unità. È necessaria una manovra d’emergenza per il rilancio globale del SUD a partire dai collegamenti turistici, inefficaci perché inesistenti. Come farlo? È semplice: incentivando la sopravvivenza delle attività commerciali, artigianali e turistiche ancora in vita mediante un’azione mirata volta allo sgravio delle imposte dirette ed indirette. Se il SUD cresce in Italia, l’Italia cresce in Europa. Un’equazione tanto semplice quanto snobbata da chi di dovere».

Prima della manifestazione, a mezzogiorno, una delegazione delle associazioni che hanno organizzato la manifestazione è stata ricevuta dal Prefetto Maria Teresa Cucinotta. In quell’occasione, oltre a sottoporle le infinite difficoltà subite da ogni comprato produttivo, le è stato consegnato un documento nel quale sono elencati i principali detrattori di sviluppo del territorio.



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