Trend positivi per le imprese salentine, ‘soffre’ solo l’artigianato

Il report della Camera di commercio mostra un saldo positivo con un aumento di 862 imprese. In testa Lecce, con un tasso di crescita del 3%.

Aumentano le imprese locali nella provincia. A confermarlo, il report della Camera di Commercio di Lecce. È di 862 il saldo delle nuove imprese che determina un tasso di crescita dell’1,2%, più che doppio rispetto allo 0,52% nazionale. Il trend che riguarda tutta la Puglia per il 2018 porta a casa un bilancio positivo dello 0,91% vedendo la provincia salentina in testa, seguita da Bari con l’1,03%. Forte sviluppo soprattutto a Lecce, che da sola ha registrato un tasso di crescita del 3% e che porta un saldo positivo tra nuove aziende e aziende cancellate di 366 unità, il 43% del totale.

I settori in crescita

I servizi vedono il tasso di crescita più alto, soprattutto nel campo della ristorazione, della comunicazione, delle attività di noleggio e agenzie viaggio e di servizi alla persona. Rimangono sostanzialmente stabili, invece, i settori delle costruzioni e del commercio che rappresentano il 40% delle imprese salentine. Se si guarda al lungo periodo, nell’arco di tempo compreso tra il 2009 e il 2018, la crescita maggiore è stata registrata dalla ristorazione e servizi di ricezione con un 38,4% e dalle attività di noleggio e agenzie viaggio con un 50%. I dati sono sicuramente da mettere in relazione con l’affermazione del Salento come meta turistica.

L’artigianato in flessione

Il trend maggiormente in discesa interessa l’artigianato che anche a livello nazionale subisce delle importanti. Sono soprattutto le attività “tradizionali” a perdere come imbianchini, falegnami, piastrellisti, elettricisti e meccanici. Di contro, aumenta l’impiego per mestieri come tatuatori e piercer, parrucchieri e giardinieri, che interessano in maniera preponderante gli under 35. Anche i pastifici e i panifici portano un incremento importante che vede l’impiego degli over 35.

A questo si aggiunge una contrazione dell’agricoltura, che sul lungo periodo ha perso il 14,7% di aziende.

Dati certamente positivi che riflettono, in qualche modo, una convergenza dell’economia leccese verso settori particolari, tra cui il turismo.

La sfida per il futuro sarà di mantenere questo tasso di crescita constante e di investire maggiormente in quei settori che da qualche anno sono in perdita. Le future amministrazioni locali avranno il compito di portare avanti questi trend, adottando uno sguardo più consapevole alle possibilità concrete per il Salento e investendo, tra l’altro, su infrastrutture, particolarmente necessarie  Una gestione più studiata del territorio e delle sue imprese non potrà che consolidare dei risultati già solidi.



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