Smart City, la Puglia guarda al futuro: nel leccese presenti oltre mille aziende

Secondo gli ultimi dati Unioncamere, presi poi da Confartigianato Imprese Puglia per stilare uno studio, aumentano le imprese che puntano sull’innovazione. Nel Salento quasi 1.500 aziende.

È sempre più una Puglia che guarda al futuro, per fortuna. Secondo un’indagine condotta dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Unioncamere-Infocamere, infatti, starebbero aumentando le imprese che puntano tutto sull’innovazione per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Complessivamente, nella nostra regione si contano oltre tredicimila attività. Ma quando una Regione, una provincia, una città possono definirsi ‘smart city’? Semplice,  quando gli investimenti effettuati in infrastrutture di comunicazione, tradizionali e moderne, assicurano uno sviluppo economico sostenibile e un’alta qualità della vita.

A Lecce risultano 16 le imprese che sviluppano ‘economia intelligente’ (smart economy): 220 ‘mobilità intelligente’ (smart mobility), 449 ‘ambiente intelligente’ (smart environment), 10 nell’ambito delle ‘persone intelligenti’ (smart people), 759 a favore della ‘vita intelligente’ (smart living). Per un totale di 1.454 aziende. In Puglia invece, volendo guardare dati più generici, 109 aziende sviluppano ‘economia intelligente’ (smart economy), 2.457 ‘mobilità intelligente’ (smart mobility), 4.678 ‘ambiente intelligente’ (smart environment), 36 nell’ambito delle ‘persone intelligenti’ (smart people), 6.079 a favore della ‘vita intelligente’ (smart living). Nessuna, però, si occupa ancora di ‘governance intelligente’ (smart governance).

«Da tempo la nostra organizzazione – commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – associa moltissime aziende innovative pugliesi e ne segue da vicino l’operato, supportandone la crescita e lo sviluppo. La crisi economica, il cui carattere strutturale è ormai acclarato, ha costretto gli imprenditori ad individuare nuovi spazi e nuove occasioni. Quello “smart” è un ambito altamente appetibile e fortemente interdisciplinare, trasversale rispetto a tutti i settori produttivi ed in grado di innestarsi anche all’interno di comparti maturi, rivitalizzandoli. D’altro canto – conclude– in questo periodo storico solo la smart innovation e l’internazionalizzazione sono in grado di garantire alle imprese l’adeguata competitività e la salvaguardia di accettabili livelli di profitto».