“Con il pass rafforzato si supererebbe l’anomalia del Super Green Pass chiesto alla clientela a fronte di un certificato semplice chiesto al personale”.
Scende in campo Federaziende e prende una posizione forte in merito alla decisione del Governo Italiano di chiedere a tutti i lavoratori il Super Green Pass, la certificazione verde di cui dispongono vaccinati e guariti e non più coloro che si sottopongono al solo tampone per recarsi sul luogo di lavoro. Se l’obiettivo è quello di tenere aperte le attività e consentire all’economia di riprendere a ‘girare’ in sicurezza, c’è poco da discutere, insomma.
“Se il governo, che ha un quadro più preciso della situazione, ritiene che l’introduzione del Super green pass possa essere utile a rallentare la corsa dei contagi e a mantenere le attività aperte, non possiamo che essere d’accordo”, scrivono da Federenziende.
Certo, inutile negare che molte sttività commerciali e imprenditoriali si sarebbero aspettate un atto di responsabilità superiore che soltanto l’obbligo vaccinale avrebbe potuto certificare, ma la politica ha scelto di non spingersi oltre verso quella meta che a molti sembrava la destinazione naturale. Insomma, meglio misure chiare rispetto a mezze misure che possono portare a conseguenze non del tutto gestibili, ma è giusto fare i conti con gli strumenti che si hanno a disposizione. Tutto ciò a patto che non ci siano sviste sulla gestione del personale vista la portata della decisione. E su questo Federaziende vuole essere molto chiara.
“Chiediamo – scrive in una nota Eleno Mazzotta, Segretario Generale di Federaziende – che si tenga conto delle eventuali assenze legate alla decisione di non vaccinarsi, riducendo i vincoli sui contratti a termine e sugli straordinari. Certo, va anche detto che la decisione non sarà indolore per la sostituzione del personale in questi giorni già decimato dalle quarantene”.