Il Tribunale annulla una cartella esattoriale da 13 milioni di euro: ‘nessuna prova della notifica’

Il contribuente, assistito dall’avvocato leccese Matteo Sances, è riuscito a far accertare nel corso del processo l’illegittimità delle pretese del concessionario (ex Equitalia)

Fine di un incubo per un contribuente della provincia barese. Il Tribunale di Bari, con sentenza passata in giudicato nei giorni scorsi, ha annullato una cartella esattoriale per oltre 13 milioni di euro (sentenza n.3401/2019).

Il contribuente, assistito dall’avvocato leccese Matteo Sances, è riuscito a far accertare nel corso del processo l’illegittimità delle pretese del concessionario (ex Equitalia) poiché è emerso che non c’era alcuna prova della notifica della cartella in questione. Il giudice, inoltre, ha accertato come le pretese fossero prescritte ormai da tempo e ha condannato anche l’agenzia della riscossione al pagamento delle spese legali per oltre 12.000 euro.

Sul punto l’Avv. Sances dichiara “Siamo lieti che questa storia si sia conclusa bene ma contemporaneamente devo segnalare con rammarico la mancanza di un minimo di confronto tra Amministrazione e cittadino che avrebbe potuto evitare una lunga battaglia legaleFaccio presente come in molti altri casi sono costretto ad arrivare fino dinanzi alla Corte di Cassazione per ottenere giustizia.  Per questo motivo da tempo chiedo alle istituzioni –  anche grazie all’appoggio  di PINConfimpreseItalia, della Camera Civile Salentina e del suo Presidente, l’Avv. Salvatore Donadei – un minimo di coinvolgimento dei rappresentanti delle imprese all’interno del Garante del Contribuente, in modo da “vigilare” ed evitare almeno gli errori più grossolani .

Interviene anche il Dott. Alessandro Amato, commercialista leccese “In molte occasioni insieme all’Avv. Sances abbiamo constatato come il rapporto tra Fisco e cittadini/ imprese non funzioni. Soprattutto in questo difficile momento i cittadini e le imprese devono credere nelle istituzioni e potersi confrontare con l’Amministrazione finanziaria con la massima trasparenza. Non è ammissibile che si costringa il contribuente ad affrontare lunghe e costose cause legali, almeno quando si tratta di errori palesi come questi”.

Ci auguriamo veramente si possa arrivare a un rapporto migliore tra cittadini e l’Amministrazione finanziaria.



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