
L'Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori critica la scelta dell'amministrazione comunale leccese di installare in Piazza Sant'Oronzo i punti di ricarica pubblici che consentiranno ai cittadini di ricaricare la propria auto elettrica
È di mercoledì mattina la notizia dell’inaugurazione in grande stile, tra Lecce e Brindisi, delle colonnine elettriche. Dopo Bari, quindi, anche i due capoluoghi di provincia salentini aprono la loro sulla strada della mobilità sostenibile grazie all’installazione degli innovativi punti di ricarica pubblici che consentiranno ai cittadini di ricaricare la propria auto elettrica mentre si dedicano alle proprie esigenze.
L’operazione condotta congiuntamente tra le città di Lecce e Brindisi e la rete Enel che fornisce il servizio è stata accolta con grande benevolenza da società civile e addetti ai lavori, tutti consci del fatto che si sia fatto un passo importante per raggiungere l’obiettivo di una mobilità sostenibile efficiente ed efficace.
Aduc, l’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori, però, ha voluto fare un piccolo appunto sulle dichiarazioni dell’Amministrazione Comunale leccese al margine dell’evento. Sulle colonnine Enel per la ricarica del veicoli elettrici il Comune di Lecce afferma: “Tutte le colonnine sono situate in zone strategiche individuate da Enel insieme ai Comuni di Brindisi e Lecce, sulla base di un’analisi accurata del territorio e dei loro flussi di traffico e affluenza”.
Proprio quest’affermazione ha fatto sorgere un piccolo dubbio all’interno dell’associazione, non tanto sull’utilità e la bontà in se per sé del progetto, ma più che altro sulla scelta delle zone strategiche in cui installare tali colonnine che, a detta di Aduc, sono state scelte dettate esclusivamente da principi pubblicitari e di marketing.
Queste le parole di Aduc: “Piazza Sant'Oronzo, che per molte ore è zona a traffico limitato, rappresenta una zona strategica con grande flusso di traffico? L'iniziativa è meritoria ma non facciamo confusione tra utilità e pubblicità dell'utile”.