Il risultato delle elezioni politiche fissate per domenica 25 settembre non è così scontato. I sondaggi sulle intenzioni di voto provano a “immaginare” cosa accadrà a urne chiuse, quando l’ultima scheda verrà contata e si conoscerà il nuovo volto del Parlamento a cui tocca il compito di guidare il paese dopo la caduta del Governo capitanato da Mario Draghi, ma le variabili sono tante, troppe, per avere un quadro preciso. Sull’importante appuntamento soffia il vento dell’astensionismo, quegli elettori delusi che non hanno alcuna intenzione di rispondere alla chiamata. Accanto al partito del non-voto c’è (e pesa) il popolo degli indecisi che non hanno ancora capito il da farsi. Una parte, probabilmente non andrà ai seggi, un’altra che pur condividendo la delusione di chi si astiene ci andrà, ma non ha ancora deciso per chi votare. Saranno questi elettori, probabilmente, a segnare le sorti del voto del 25 settembre.
I partiti non hanno perso tempo, ma è impossibile sapere se e come questa strana campagna elettorale finirà per orientare le scelte. Per ora, più si avvicina la data dell’election day, più crescono gli indecisi e gli astenuti. Le fotografie scattate per mostrano solo una cosa, l’incertezza. È vero, è un copione già visto anche nelle altre tornate, ma mai come in questa gli elettori che non sanno se andranno a votare e non sanno per chi votare sfiorano il 50%. Una maggioranza che starà alla finestra, mentre alle urne si giocherà una partita importante, soprattutto con diverse crisi da affrontare.
«Hic sunt leones» era la legenda che si trova nelle antiche carte geografiche dell’Africa per indicare le regioni ignote. Ecco, gli indecisi sono una terra incognita. Forse sarebbe il caso di esplorarla, prima di arrivare al 25 settembre.
