‘Sannicola e i sannicolesi meritano rispetto’. Così si conclude il comunicato stampa a firma dei consiglieri comunali di Sinistra Ecologia e Libertà Danilo Scorrano e Wilma Giustizieri e del Coordinatore del Circolo SEL Sebastiano De Vittorio.
Oggetto della loro analisi politica la scelta della consigliera Mery Cataldi di accettare la proposta del Sindaco di Gallipoli, Francesco Errico, di nominarla assessore ai Lavori Pubblici della Città Bella dopo aver rifiutato di accettare la carica assessorile nella sua città su apposita richiesta del sindaco Mino Piccione.
Alla luce del sì a Gallipoli e del no a Sannicola, i consiglieri comunali di Sel formalizzeranno alla Cataldi la richiesta di dimettersi dal Consiglio Comunale della sua città per ‘manifesto tradimento del mandato elettorale ed incoerenza politica’.
Per ricostruire bene la storia bisogna andare indietro nel tempo e con più precisione nell’aprile del 2015, quando il primo cittadino di Sannicola si era rifiutato di nominare una giunta con la presenza di assessori di sesso femminile (evitando di rispettare così il criterio della parità di genere) adducendo delle giustificazioni che ebbero un riverbero critico sovra-salentino.
Piccione ammise candidamente che lui aveva sì chiesto la disponibilità alle sue consigliere donne ma queste avevano espressamente rifiutato. E poi chiosò: “Rilevato che né tra i consiglieri comunali/donna elette – per indisponibilità formalizzata – né tra personalità del mondo culturale, politico e sociale – per indagini conoscitive appositamente svolte – sono presenti personalità femminili in possesso di quelle qualità – doti professionali, nonché condivisione dei valori etico-politici propri della maggioranza uscita vittoriosa dalle elezioni, idonee a ricoprire l’incarico di componente la Giunta Comunale di Sannicola”.
Da Sinistra Ecologia e Liberta dunque passano all’attacco: se la Cataldi aveva espressamente rifiutato l’incarico di assessore a Sannicola, città in cui è stata eletta, perché dovrebbe accettarlo nella città di Gallipoli, cosa che sottrarrà certamente tempo alla attività istituzionale nella sua città? Tranne che la sua scelta non significhi che è più prestigioso l’incarico in riva allo Jonio che nell’entroterra gallipolino.
Da qui la richiesta di dimissioni…
In realtà si racconta anche che tra Piccione e la Cataldi non corra buon sangue, anche e soprattutto alla luce delle scelte prese in occasione delle scorse elezioni regionali, in cui – sempre vox populi –il sindaco avrebbe appoggiato la candidatura di Antonio Barba e la Cataldi quella di Mino Frasca.
Oggi da Sel si punta il dito contro la neo-assessora di Gallipoli e le parole non sono certo tenere: ‘Riteniamo inoltre da parte della stessa tradito il mandato ricevuto dai cittadini di Sannicola che l’hanno eletta alle scorse elezioni amministrative del 2013 in quanto ha chiaramente espresso la propria volontà di non voler assumere la responsabilità e gli oneri di Assessore a Sannicola ma di preferire ricoprire incarichi analoghi e più impegnativi in un comune estraneo. Qualora queste doverose dimissioni non dovessero giungere riterremo il Sindaco Piccione diretto responsabile di questo atteggiamento irrispettoso verso i cittadini di Sannicola e unico responsabile del discredito che questa vicenda sta portando all’Amministrazione comunale e al paese tutto.’
