Legge Fini-Giovanardi, il no dei Giovani Democratici

I Giovani Democratici del Salento dicono stop alla Legge sulla classificazione delle droghe con un sit in a Porta Napoli.

Un sit-in informativo dei GD Salento per sensibilizzare l’opinione pubblica, sulla controversa legge “Fini-Giovanardi”, una legge che interviene sulla classificazione delle droghe, le quali vengono eguagliate di fronte alla legge, con la riduzione delle tabelle di classificazione delle sostanze da 4 a 2.

Ciò che non va giù ai detrattori della Normativa è che in questo modo la distinzione tra “droghe leggere” e “droghe pesanti” nell’assegnazione della pena viene meno, con la conseguente equiparazione della cannabis all’eroina e alla cocaina.  Secondo i Giovani Democratici, la Fini-Giovanardi è strettamente legata al sovraffollamento delle carceri “con oltre 28.000 persone detenute in seguito all’applicazione di questa legge” affermano..

Il segretario provinciale dei GD, Luciano Marrocco , ha precisato che “i GD Salento hanno aderito alla campagna nazionale che si tiene proprio oggi11 febbraio, giorno in cui la Corte Costituzionale si riunisce per esprimere il parere di costituzionalità sulla Fini-Giovanardi. Abolire questa legge è un primo passo per affrontare il discorso legato alla legalizzazione delle “droghe leggere” e soprattutto il discorso sull’uso terapeutico della “cannabis”, che vede proprio il Salento protagonista, grazie alla battaglia intrapresa da Lucia Spiri e Andrea Trisciuoglio, fondatori del primo “cannabis Social Club”, e sostenuta anche dal sindaco di Racale Donato Metallo”.
Come si sa, anche dalla Regione Puglia è arrivato nei giorni scorsi il via libera alla coltivazione della cannabis per uso terapeutico, quindi, affermano i rappresentanti democratici “ora tocca allo Stato fare la sua parte, così come noi oggi abbiamo voluto fare la nostra, affinché la “cannabis” non sia più sinonimo di delinquenza”.

Sostegno pieno all’azione dei Giovani Democratici salentini è quello di Salvatore Capone, parlamentare pd del Salento, e componente della Commissione Affari Sociali della Camera.
“La scorsa settimana – scrive Capone – con l’approvazione del Decreto-carceri alla Camera, abbiamo posto le premesse anche per una riflessione rigorosa sulle regioni del sovraffollamento carcerario, che spesso nulla ha a che vedere con la gravità dei reati commessi, quanto con l’applicazione di norme quali la Bossi-Fini o la Fini-Giovanardi che impongono una urgente rivisitazione. Giustamente – prosegue il parlamentare – i giovani democratici ricordano come proprio l’applicazione di questa legge, esito del pericoloso clima da caccia alle streghe che ha avvelenato per anni la vita nel nostro Paese, produca un sovraffollamento carcerario con oltre 28mila persone detenute. E legano l’abolizione della legge all’introduzione dell’uso terapeutico della cannabis, già oggetto del lavoro politico in numerose regioni, oltre alla Puglia, e che proprio nel Salento ha uno suo luogo di frontiera, con la battaglia di persone colpite da sclerosi multipla e decise a difendere il proprio diritto alla cura e alla vita”.